Scomparsi in Messico da 3 mesi:ora indaga la Procura Antimafia

Il caso

 

di Seip

Scomparsi in Messico da quasi tre mesi, ora indaga la Procura Antimafia. Sentiti come testimoni e come potenziali parti offese la moglie di Raffaele Russo e suo figlio hanno raccontato nuovi scenari nella loro escussione. Ora indaga la procura antimafia, ovviamente in stretta sinergia investigativa con la Procura di Roma, formalmente titolare delle indagini che riguardano i cittadini italiani vittime di reati all’estero.

Il capo della procura nazionale antimafia ha voluto esserci. Un incontro voluto dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris.

Il silenzio sulla scomparsa è inquietante, angoscioso. Sullo sfondo l’ombra paurosa di un cartello spietato Jalisco Nuova Generazione, che da anni controlla le rotte del malaffare del Messico.

L’ipotesi è che i tre cittadini italiani siano caduti in una sorta di imboscata organizzata anche grazie al ruolo di poliziotti corrotti. Nei giorni successivi vennero allontanati dal distretto alcuni agenti. L’ultimo messaggio vocale via social di due degli scomparsi parlava di poliziotti corrotti che li avrebbero avvicinati e portati altrove. La Procura di Jalisco ha infatti messo sotto inchiesta 33 poliziotti di Tecalitlan proprio dove è stato localizzato l’ultimo messaggio inviato dai tre italiani scomparsi. Uno scenario inquietante ricco di zone d'ombra. 

Intanto, il caso è seguito dalla Farnesina, mentre una task force dell’interpol è pronta a dare soccorso agli investigatori locali

Un caso che resta aperto, su cui ora c’è il timbro del pool anticamorra di Napoli.

I tre uomini sarebbero stati venduti per una somma pari a 43 euro, in uno Stato dove le morti tragiche e le scomparse violente sembrano essere all’ordine del giorno. Ma perchè i tre sono scomparsi? si sarebbero avventurati in Messico per piazzare generatori elettrici di fabbricazione cinese. Ma forse, hanno incrociato sul loro cammino le persone sbagliate.