Appalti nelle strutture sanitarie: 40 misure cautelari a Napoli

Inchiesta della Dda in Campania

appalti nelle strutture sanitarie 40 misure cautelari a napoli

Controlli su appalti ospedalieri ed estorsioni alle ditte operanti nelle principali strutture della zona ospedaliera di Napoli. ..

Napoli.  

Dalle prime ore di oggi la polizia di stato, su delega della procura della repubblica di Napoli, direzione distrettuale antimafia, sta eseguendo un'ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di oltre 40 persone, alcune ritenute appartenenti all'alleanza di Secondigliano, altri pubblici ufficiali e imprenditori, coinvolti secondo le indagini nell'alterazione di gare di appalto ospedaliere, estorsioni alle ditte operanti presso le predette strutture: servizio di trasporto ammalati, onoranze funebri, imprese di costruzione, imprese di pulizie. 

Ci sono boss di gruppi camorristici che fanno capo al cartello denominato Alleanza di Secondigliano, imprenditori e anche sindacalisti tra le 48 persone indagate nell'inchiesta della Procura di Napoli culminata oggi nell'esecuzione di 36 misure della custodia cautelare in carcere, 10 arresti domiciliari e 2 divieti di dimora in Campania.

L'inchiesta rappresenta uno spaccato del funzionamento dell'Alleanza di Secondigliano, egemone in gran parte del territorio cittadino e della quale fanno parte anche clan dei comuni della provincia napoletana, e delle regole condivise tra i gruppi, in particolare le cosiddette "estorsioni di sistema". Tra queste, spicca il sistema sofisticato che permea il controllo di quasi tutti gli ospedali della città di Napoli, in maniera analoga a quanto già emerso negli anni scorsi per l'ospedale San Giovanni Bosco nel Rione Amicizia. 

Le indagini traggono origine dalla dichiarazione di un imprenditore, arrestato per corruzione in relazione alla gestione degli appalti nell'ospedale Cotugno, che ha raccontato di aver dovuto pagare una tangente di 20mila euro in più tranche.