Minacce a Borrelli: coniugi condannati per occupazioni abusive

L'episodio si è verificato in seguito alla denuncia di Borrelli riguardo le occupazioni abusive

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Napoli.  

Dopo le minacce di morte ricevute in diretta e l'aggressione con una moto, sono stati condannati i coniugi che, a Napoli, hanno cercato di intimidire il deputato Francesco Emilio Borrelli (Avs). L'incidente si è verificato in seguito alla denuncia di Borrelli riguardo le occupazioni abusive di case da parte dei clan a Pizzofalcone.

Il Tribunale di Napoli, con una sentenza emessa il 10 febbraio 2025 dal Gip Della Ragione, ha condannato Caterina Amato e Stanislao Montagna per minaccia aggravata dal metodo mafioso. La condanna prevede sei mesi di pena sospesa per Amato e nove mesi per Montagna.

Borrelli ha commentato la sentenza, affermando che le minacce e l'atto di violenza sono «metodi mafiosi» utilizzati dalla camorra, che dietro le occupazioni abusive agisce con violenza e prepotenza. «Come ho sempre sostenuto, dietro al sipario delle occupazioni abusive c'è la camorra, che utilizza soggetti violenti e pericolosi», ha dichiarato il deputato.

Il parlamentare ha poi ribadito il suo impegno nella lotta contro le occupazioni abusive e la criminalità. «Questa condanna è un piccolo passo avanti, ma la battaglia deve proseguire», ha sottolineato Borrelli. «Per dare davvero un senso di giustizia, le Istituzioni devono prendere azioni concrete e coraggiose per smantellare il sistema delle occupazioni abusive degli alloggi popolari gestiti dalla camorra», ha aggiunto.

Borrelli ha inoltre evidenziato che il suo impegno nel denunciare le occupazioni abusive ha dato voce a molte famiglie sfrattate dalla criminalità, ma ha anche evidenziato il pericolo rappresentato dai gruppi malavitosi, che agiscono dietro il velo delle occupazioni illegali. «Questa vicenda è solo un esempio di come i clan usino la violenza per controllare il territorio», ha concluso. Con la condanna dei coniugi, si chiude una pagina importante di questa vicenda, ma Borrelli ha ribadito che la sua battaglia per la legalità non si ferma.