Omicidio dell'ingegnere Coppola: l'imputato chiede scusa

L’ingegnere fu assassinato con un colpo di pistola alla nuca

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Napoli.  

Gennaro Petrucci, 73 anni, marito di Silvana Fucito, figura simbolo della lotta all’antiracket, ha chiesto scusa alla famiglia della vittima, l’ingegnere Salvatore Coppola, in un’audizione davanti alla Corte di Assise di Napoli. Petrucci è accusato dell’omicidio di Coppola, ucciso il 12 marzo 2024 nel parcheggio di un supermercato in via Protopisani, Napoli. L’ingegnere fu assassinato con un colpo di pistola alla nuca.

Nel suo intervento, Petrucci ha dichiarato: "Sono io il primo mandante. Voglio chiedere scusa alla famiglia Coppola. Non si uccide una persona così facilmente. Avevo un grande peso sulla coscienza, sono stato molto turbato, ma voglio far capire alla famiglia perché lui ce l'aveva con me." Le sue parole arrivano dopo la testimonianza di un vicequestore del commissariato San Giovanni-Barra, che ha raccontato agli inquirenti come l’omicidio fosse stato ripreso da una telecamera di sorveglianza di un cantiere universitario. 

Secondo quanto riferito dal poliziotto, Coppola si trovava nel parcheggio con un sacchetto bianco in mano quando è stato avvicinato da un uomo, il quale lo ha ucciso con un colpo alla nuca. Successivamente, il killer si è allontanato rapidamente, e un’altra telecamera ha registrato il rumore dello sparo. È stato rinvenuto un bossolo calibro 9, e dalle immagini si nota anche che il killer, che si sarebbe avvicinato a piedi, camminava con una evidente zoppia. Inoltre, si è appreso che il killer ha usato un’auto rubata per raggiungere il luogo del delitto, veicolo che è stato successivamente trovato in corso San Giovanni.

La vicenda sta ora facendo luce su un caso che ha scosso la città di Napoli, sollevando domande sul movente dietro l'omicidio e sul ruolo di Petrucci in questa tragedia. La sua ammissione e le scuse alla famiglia Coppola aggiungono un nuovo, inquietante capitolo a un caso già ricco di mistero.