Torre Annunziata: caduto Fortapàsc, ora è legittimo sognare per i giovani

Il sindaco Cuccurullo inaugura un nuovo capitolo per la città dopo anni di criminalità

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L'abbattimento dell'ex roccaforte del clan Gionta segna un passo decisivo verso la rinascita urbana e la lotta alla camorra. Al suo posto sorgerà il nuovo commissariato di Polizia e la Piazza della Legalità

Torre Annunziata.  

La demolizione di Palazzo Fienga rappresenta un momento cruciale per Torre Annunziata. Il sindaco Corrado Cuccurullo, in carica da giugno scorso, sottolinea l’importanza di questa operazione come simbolo di riscatto, ponendo fine a un’epoca segnata dalla criminalità organizzata. L’ex fortino del clan Gionta, per anni simbolo del dominio camorristico sulla città, sarà sostituito da un commissariato di Polizia e dalla Piazza della Legalità. Un passo necessario per scardinare la narrazione di Torre Annunziata come "Fortapasc" e restituire dignità alla comunità locale.

Il ricordo di Giancarlo Siani e il valore della memoria

Il nome di Torre Annunziata è indissolubilmente legato alla figura di Giancarlo Siani, il giornalista assassinato dalla camorra nel 1985. Cuccurullo ribadisce l’importanza del suo sacrificio, spiegando che l’amministrazione ha scelto di commemorarlo nel giorno della sua nascita, anziché in quello della sua morte. L’inaugurazione dell’anno scolastico del nido comunale a lui dedicato simboleggia l’impegno a combattere la camorra fin dall’infanzia, come affermato anche dal fratello del giornalista, Paolo Siani. A breve, saranno aperti altri due asili, uno dei quali nel centro storico, per dare ai più piccoli un futuro libero dalla paura.

Torre Annunziata non è solo camorra

Nonostante la persistenza della criminalità organizzata, il sindaco respinge l’etichetta di città camorrista. Sottolinea come la camorra sia un fenomeno diffuso in molte zone d’Italia e vada affrontata come nemico dello Stato e del futuro collettivo. L'immagine negativa, spesso veicolata dai media, pesa sulla città, generando rassegnazione e sfiducia nel cambiamento. L’obiettivo, ora, è invertire la tendenza e promuovere il riscatto sociale ed economico di Torre Annunziata.

Rigenerazione urbana e sviluppo economico

Oltre alla demolizione di Palazzo Fienga, il Comune prevede una vasta riqualificazione urbana. Tra i progetti principali c’è la trasformazione del Quadrilatero delle Carceri, oggi simbolo di degrado e fallimento post-terremoto, in un’area di sviluppo e social housing. Per questo, il 30% dei fondi del programma di rigenerazione urbana Prius sarà destinato al recupero del centro storico. Tuttavia, Cuccurullo sottolinea la necessità di ulteriori finanziamenti e collaborazioni strategiche per realizzare il Masterplan del Quadrilatero.

Il futuro della Real Fabbrica d’Armi

Un altro nodo cruciale è il destino della Real Fabbrica d’Armi, per cui nel 2023 è stato firmato un protocollo d’intesa tra i ministeri della Cultura e della Difesa. Tuttavia, i progressi sono stati minimi, a causa della frammentazione delle competenze e della difficoltà di coordinamento tra enti. Il sindaco chiede un’accelerazione dei processi, affinché la struttura diventi un polo culturale e turistico, oltre che sede delle forze dell’ordine.

Una macchina amministrativa in difficoltà

Il Comune di Torre Annunziata opera attualmente con meno della metà del personale necessario, rallentando le iniziative di sviluppo. Per garantire il successo dei progetti in corso, è indispensabile un piano di assunzioni straordinarie che consenta all’ente di agire con maggiore rapidità ed efficacia.

Verso una nuova Torre Annunziata

La città è a un bivio storico: coniugare sicurezza e sviluppo per un vero cambiamento. Per farlo, sarà necessaria un’azione coordinata tra istituzioni, imprese e cittadini. Il sindaco assicura che l’amministrazione sarà inflessibile contro qualsiasi tentativo di infiltrazione criminale. L’obiettivo è chiaro: costruire una Torre Annunziata che guardi al futuro con speranza, lasciandosi alle spalle il peso del passato.