Antonio De Rosa, giovane di 37 anni, nel giro di pochi mesi perde sua figlia e sua moglie. Ora vuole giustizia e chiarezza. Un doppio dramma che finisce in Procura per una catena di probabili errori sanitari.
La storia
Tiziana La Brocca aveva 35 anni. Era incinta di otto mesi quando, a ottobre dello scorso anno, il marito Antonio De Rosa, veterinario quindi con competenze in ambito medico si accorge che qualcosa non va, nota un'extrasistolia. Ma il ginecolo decide di non intevenire immediatamente con un cesareo. Due giorni dopo, il battito della bambina cessa. Tiziana resta per giorni ricoverata con la bambina in grembo, morta.
Le complicanze
Dopo il cesareo, ha diverse complicanze. Il marito racconta ai medici, armato di cartella clinica, di una patologia cronica di cui è affetta la donna, ma nulla cambia, Tiziana resta lì per giorni sullo stesso letto. Inizia così un calvario fatto di diagnosi mancate, complicazioni post-operatorie, strutture inadeguate. Le condizioni peggiorano quando una trombosi la rende incapace di muoversi e nessuna struttura è disposta a prenderla in carico per mesi. Viene ricoverata in una suap, non attrezzata a gestire la sua situazione.
Le contestazioni e il desiderio
Il marito parla apertamente di un sistema che l’ha respinta, giorno dopo giorno. Assistito dall'avvocato Gennaro demetrio Paipais, insieme contestano che la struttura suap dove Tiziana è stata ricoverata non sarebbe stata idonea ad accolgiere una paziente con tali aptologie croniche.
Ora sarà la procura di napoli a vagliare le relazioni medico legali e ad accertare eventusli responsabilità.Tiziana non c'è più muore il 25 maggio scorso, dopo essere stata trasferita in un'altra struttura ospedaliera. Ora resta il dovere di fare chiarezza e il dolore di chi resta.
