Violenza e microcriminalità: l'allarme del coordinamento nazionale docenti

Non è solo un problema di ordine pubblico ma un fallimento collettivo

violenza e microcriminalita l allarme del coordinamento nazionale docenti

Il monito di Romano Pesavento presidente Cnddu...

Napoli.  

Il coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani esprime profonda
preoccupazione per i gravi episodi di violenza e microcriminalità avvenuti durante la serata del 3
luglio al Piazza Village di Napoli, dove, secondo quanto riportato dalla stampa e dai testimoni, una
baby gang composta da minorenni ha compiuto più rapine nel cuore della folla, arrivando a ferire
fisicamente e psicologicamente un giovane ragazzo.

Ciò che colpisce in questo episodio non è solo la brutalità dell’azione - una collana strappata con
violenza dal collo di un giovane, tra l’indifferenza e l’impotenza di chi assiste - ma il contesto:
un
evento culturale e conviviale, pensato per unire, trasformato in teatro di paura e sopruso.
Quando gruppi di minorenni si muovono con determinazione e strategia in mezzo a centinaia di
persone, in un ambiente controllato, senza essere fermati né prima né dopo, siamo di fronte a un
fallimento collettivo: educativo, istituzionale e culturale.

Questo non è solo un problema di ordine pubblico. È un grido silenzioso, ma assordante, che ci
impone di rimettere al centro l'educazione civica, la cultura della legalità e soprattutto il rispetto dei
diritti umani fin dall’infanzia.

Chiediamo:

Un piano nazionale strutturato di educazione alla legalità e alla non violenza, che veda
coinvolte tutte le scuole secondarie con programmi permanenti e non episodici;
- interventi formativi mirati per i docenti su come riconoscere i segnali precoci di disagio
giovanile e devianza, maggiore coordinamento tra scuole, famiglie, servizi sociali e forze dell’ordine, per evitare, che le baby gang si formino nel silenzio e crescano nella normalizzazione dell’illegalità.
I giovani protagonisti di questi episodi non sono solo carnefici: sono figli di un’assenza. L’assenza
di dialogo, di punti di riferimento, di una comunità educante che funzioni davvero. Condannare non
basta. Serve intervenire.

Il Cnddu rinnova l’appello al Ministero dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara:
introdurre stabilmente la disciplina dei Diritti Umani nei curricoli scolastici come strumento
concreto di prevenzione, riflessione e responsabilità.

Perché ogni ragazzo che alza le mani per derubare è, prima ancora, un ragazzo a cui non abbiamo
dato abbastanza parole per chiedere aiuto.