"Non si può morire per lavorare": addio agli operai Luigi Romano e Ciro Pierro

Due dei tre operai morti a Rione Alto

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Napoli.  

“Non si può morire per lavorare.” È il grido, soffocato dal dolore, dei familiari di Luigi Romano, uno dei tre operai morti tragicamente venerdì scorso al Rione Alto di Napoli. Insieme a lui hanno perso la vita anche Ciro Pierro e Vincenzo Del Grosso, precipitati nel vuoto da oltre 20 metri mentre effettuavano lavori di manutenzione sul tetto di un edificio in via Domenico Fontana.

Una tragedia che scuote le coscienze e riaccende il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Nessuno dei tre operai indossava dispositivi di protezione individuale.

L'ultimo saluto: funerali tra lacrime e richieste di giustizia

A Secondigliano, nella chiesa dei Santissimi Cosma e Damiano, si sono celebrati i funerali di Luigi Romano. Lacrime, silenzio e disperazione hanno attraversato la cerimonia, dove la comunità si è stretta attorno alla famiglia della vittima.

A Calvizzano, alle 10:30, l’addio a Ciro Pierro, l’unico dei tre regolarmente assunto. Il sindaco ha proclamato lutto cittadino, un gesto simbolico che però non basta a colmare il vuoto lasciato da questa ennesima tragedia. Durante la cerimonia, nella chiesa di San Giacomo, ha risuonato il messaggio di don Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli, che ha condannato duramente l’assenza di tutele sul lavoro.

Don Mimmo Battaglia: “Lavorare non deve essere un rischio di morte”

Le parole dell'arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, pronunciate nel giorno dei funerali, sono un duro atto d’accusa:

“Lavorare non deve e non può essere un rischio da correre per portare a casa un salario senza tutele.”

Un messaggio che ha fatto eco tra le navate della chiesa e nei cuori dei presenti, spingendo anche i sindacati a intervenire. Nicola Ricci, segretario generale della CGIL Napoli e Campania, ha sottolineato come l’assenza di leggi efficaci derivi anche dal fallimento della recente battaglia referendaria sulla responsabilità delle ditte appaltatrici.

Procura di Napoli: aperta inchiesta per omicidio colposo plurimo

La Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta. Quattro le persone indagate, mentre il reato ipotizzato è omicidio colposo plurimo. L'assenza di dispositivi di sicurezza ha aggravato il quadro. Domani si terranno i funerali di Vincenzo Del Grosso nel quartiere di Forcella.

Sabato i magistrati disporranno la rimozione del mezzo meccanico utilizzato durante i lavori e sarà effettuata una perizia tecnica per ricostruire con esattezza dinamiche e responsabilità.

Sicurezza sul lavoro: serve una svolta concreta

Questa tragedia ha riportato al centro il tema della sicurezza sul lavoro in Italia, ancora troppo spesso considerata un costo e non una priorità.
Il cordoglio delle istituzioni, senza azioni concrete, rischia di rimanere solo una formalità.

Servono più controlli, formazione obbligatoria, tutele per i lavoratori e pene severe per chi viola le normative. Non si può accettare che nel 2025 si continui a morire sul lavoro.