Si chiamava Pio Marco Salomone, il ragazzo napoletano di 19 anni, morto questa mattina in ospedale dopo essere stato raggiunto nella notte da un colpo d'arma da fuoco alla testa, mentre si trovava a bordo di una fiat Panda con amici in via Generale Francesco Pinto, nel quartiere Arenaccia. La dinamica dell'accaduto non è ancora chiara. Stando a quanto hanno raccontato gli amici Salomone sarebbe stato raggiunto all'improvviso da una pallottola vagante, ma col passare delle ore prende corpo l'ipotesi dell'agguato premeditato. Immediata la corsa al CTO, dove le sue condizioni sono apparse subito gravissime. I sanitari hanno riscontrato un foro d'entrata e di uscita del proiettile, ma nonostante tutti i tentativi, il 19enne è morto poco dopo.
Chi era Pio Marco Salomone
Le indagini sono affidate alla Squadra Mobile della Questura di Napoli, diretta dal dirigente Giovanni Leuci. Gli investigatori si concentrano su due elementi chiave: la versione dei testimoni e il profilo della vittima. Nonostante la giovane età, Pio Marco Salomone era già noto alle forze dell'ordine, aveva nel suo “palmarès” diverse amicizie a rischio e un importante precedente per spaccio di cocaina. Il movente e la precisa dinamica dell'accaduto restano, al momento, i punti più oscuri di una tragedia che ha sconvolto il quartiere Arenaccia.
Una scia di sangue senza fine
La morte di Pio Marco Salomone è l'ultima di una scia di sangue che sta segnando il 2025 a Napoli e provincia. Parliamo di almeno cinque giovani uccisi in agguati o ferimenti mortali dall'inizio dell'anno. Un bollettino di guerra che va da Castellammare a Boscoreale, da minorenni a poco più che ventenni. Il fenomeno della criminalità giovanile e delle faide tra gang rivali sembra in continua crescita. Un'emergenza sociale e di sicurezza che richiede risposte urgenti per evitare che la città continui a piangere i suoi figli più giovani.
