E' arrivata a Napoli, in piazza Municipio, l’opera monumentale “Silent Hortense” dell’artista Jaume Plensa, tra i maggiori protagonisti della scultura contemporanea a livello internazionale. La presentazione della grande installazione pubblica urbana rappresenta il terzo appuntamento di Napoli contemporanea 2025, il programma di mostre e installazioni voluto dal sindaco Gaetano Manfredi e curato da Vincenzo Trione, consigliere del sindaco per l’arte contemporanea e l’attività museale, che dal 2023 mira a rafforzare la vocazione al contemporaneo della città con progetti pensati appositamente per lo spazio pubblico urbano da protagonisti dell’arte del nostro tempo.
Alta circa nove metri, la scultura monumentale in resina poliestere raffigura il volto sereno di una giovane donna, Hortense, parzialmente coperto dalle mani, come in un invito al silenzio. Realizzata con tecnologie digitali a partire da un modello reale, la scultura richiama, nel suo candore privo di imperfezioni, la statuaria antica e al contempo, nella sua relazione con il contesto, dimostra una sensibilità spiccatamente contemporanea.
L’opera, che resterà in Piazza Municipio fino al 19 agosto offrendo ai visitatori un’esperienza di incontro con l’arte di grande suggestione, presenta molte delle caratteristiche che contraddistinguono la ricerca artistica di Plensa: l’attenzione per la relazione tra opera, spazio e comunità; il dialogo tra materiale e immateriale, tra visibile e invisibile; la centralità donata alla figura femminile; l’atmosfera di eterea grazia che induce all’introspezione, comune a molte grandi installazioni dell’artista.
In oltre 40 anni di carriera, Plensa ha esposto nei maggiori musei del mondo e realizzato installazioni monumentali in luoghi iconici, da Barcellona a New York, da Città del Messico a Taiwan, utilizzando materiali diversi come pietra, acciaio, vetro, legno, luce, acqua, video, parola e suono, per introdurre la bellezza nella vita quotidiana della comunità, creando spazi di intimità e contemplazione. Con “Silent Hortense”, l’artista porta anche a Napoli uno dei suoi “ritratti del silenzio”, figura sospesa tra sogno e presenza, tra individualità e universalità. Un invito, nel caos urbano, a fermarsi, ascoltare, riflettere.
Nota del curatore
Il silenzio. È, questa, la dimensione cui rimanda l’opera di uno tra i maggiori scultori contemporanei. Nel cuore di Piazza Municipio, Jaume Plensa ha collocato una divinità laica, affidandosi all’artificio cui, da anni, è rimasto fedele. Dopo aver ritratto una giovane modella nel suo studio, ne ha fatto una maquette. Che, infine, ha dilatato in una scala monumentale (circa nove metri).
Ecco Hortense. Una scultura che, pur realizzata con strumenti di prototipazione tecnologica, ha qualcosa di archetipico. Attraversata da riferimenti alla statuaria primitiva e modernissima. Caratterizzata da una superficie priva di increspature, ricorda una cariatide giunta qui da un mondo lontano. Divinità di una figurazione primaria, è in bilico tra realismo e astrazione. Statica e imperturbabile, esibisce una purezza metafisica.
Il suo volto è parzialmente coperto dalle mani, che ricordano da vicino i reperti archeologici. Non si capisce se quegli arti appartengano a Hortense o a qualcun altro. Incrociandosi, evocano il bisogno di riaffermare oggi le ragioni del silenzio, inteso non come rinuncia espressiva, né come ostacolo e neanche come barriera, ma come urgenza.
Trascende il linguaggio. Viene prima della parola – e dopo. È esito radicale di un brusio destinato a farsi indistinto. Serve per svelare verità che non hanno suoni. Gesto d’attesa, il silenzio è necessità. Soprattutto in un’epoca come la nostra, segnata da un’ipertrofia di voci, di dati, di informazioni.
Dati tecnici dell’opera
L’opera “Silent Hortense” è realizzata in resina poliestere, con dimensioni 750 x 233 x 395 cm. La scultura poggia su una base in legno verniciato con struttura in acciaio con dimensione 120 x 400 x 400 cm.
Il programma Napoli Contemporanea
“Silent Hortense” si inserisce nel programma di mostre e installazioni urbane “Napoli contemporanea”, inaugurato nel 2023 con “Questi miei fantasmi” di Antonio Marras, che da allora ha visto susseguirsi progetti pensati appositamente per gli spazi pubblici da protagonisti dell’arte del nostro tempo. Dall’opera “Lacrime di coccodrillo”, realizzata da Francesco Vezzoli per le Prigioni di Castel Nuovo, alla monumentale “Venere degli stracci” di Michelangelo Pistoletto, allestita in Piazza Municipio, fino ai lavori prodotti da Chiara Passa, Davide Quayola, Auriea Harvey e Bianco-Valente per il “MetaPan”, spazio immersivo tridimensionale nel metaverso. E ancora: “Io contengo moltitudini” di Marinella Senatore, “Tu si ’na cosa grande” di Gaetano Pesce e, da ultime, la mostra personale “Mimmo Jodice. Napoli metafisica”, importante omaggio a uno dei più poetici e alti interpreti di Napoli, visitabile fino al 1° settembre 2025 presso la Cappella Palatina, la Cappella delle Anime del Purgatorio e l’Armeria di Castel Nuovo, e l’opera “OH!” realizzata da Marcello Jori per Piazza Mercato, visitabile fino al 5 ottobre 2025.
Concepito per creare una relazione diretta con la città, il programma di mostre e installazioni urbane ne rafforza la vocazione al contemporaneo grazie alle opere di artisti di alto profilo - nazionali e internazionali e di differenti generazioni - e ai loro interventi in piazze, strade, chiostri, quartieri della città.
Manfredi e Plensa: un invito a guardare gli spazi con occhi nuovi
Per il sindaco Gaetano Manfredi "l’opera che Jaume Plensa ha portato a Napoli, un volto di donna in parte velato dalle mani, è un’immagine di intensa delicatezza e profondità. Un simbolo di introspezione, silenzio e ascolto interiore, che si staglia nel cuore pulsante della città: piazza Municipio, che vibra di vita, suoni ed energia, tra la sua storia millenaria e il presente in continua trasformazione. Napoli dialoga con l’arte, la accoglie e la fa propria, e Plensa ha saputo interpretare con sensibilità questo spirito aperto, umano e complesso della nostra realtà. L’Amministrazione continua così a credere nella sfida culturale e civica rappresentata da “Napoli contemporanea”: portare l’arte fuori dai luoghi canonici, oltre le pareti dei musei e delle gallerie, per restituirla alla comunità, alla quotidianità. Questo progetto è un passo decisivo per fare di Napoli, che ha sempre vissuto di contaminazioni, creatività spontanea e bellezza diffusa, un laboratorio permanente di arte e pensiero contemporaneo. È un invito a guardare con occhi nuovi i suoi spazi e a riconoscere nell’arte uno strumento di trasformazione urbana e sociale", il commento del sindaco.
“Dopo Michelangelo Pistoletto e Gaetano Pesce, ecco Jaume Plensa. Piazza Municipio si candida, così, a diventare una delle più importanti agorà dell’arte contemporanea del nostro Paese. Consegnando segni, immagini e visioni al dibattito pubblico, alimentando confronti, intrecciando in maniera indissolubile persistenze storiche, architettoniche, archeologiche e drammaturgie contemporanee. Dopo i dibattiti e i confronti legati alle installazioni di Pistoletto e Pesce, l’opera di Plensa sembra invitare alla meditazione, all’attesa, alla sospensione, al silenzio.” A dirlo Vincenzo Trione, consigliere del sindaco di Napoli per l’arte contemporanea e l’attività museale e curatore del programma Napoli Contemporanea.
“Silent Hortense è il ritratto di una giovane donna con gli occhi chiusi e le mani che sottolineano il silenzio. Il visibile e l'invisibile. Il nostro mondo interiore in dialogo con lo spazio pubblico della città per scoprire la bellezza nascosta dei nostri sogni più intimi nel cuore della vita culturale, civile e politica di Napoli”, il commento dell'autore, l'artista Jaume Plensa
