Whirlpool: da marzo licenziamenti

Il tavolo al Mise e la reazione dei sindacati

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Napoli.  

Un tavolo convocato in videoconferneza dal ministero dello Sviluppo Economico per discutere della vertenza dello stabilimento Whirlpool di Via Argina a Napoli.

Al tavolo, presieduto dalla sottosegretaria Alessandra Todde, hanno partecipato il Ministero del Lavoro, il Ministero del Sud, Regioni Campania, Lombardia, Marche e Toscana, Comune di Napoli, Invitalia, Confindustria e i sindacati metalmeccanici. 

Per l'azienda non hanno partecipato i vertici ma una delegazione. I lavoratori napoletani hanno seguito il tavolo presso la sede Fiom di Napoli.

Whirlpool "attiverà la cig Covid" per i lavoratori dello stabilimento di Napoli dall'inizio di gennaio alla fine di marzo prossimo, quando scadrà il blocco dei licenziamenti. 

Lo ha annunciato Alessandra Todde al tavolo aggiungendo che "l'azienda si è resa disponibile ad anticipare la cassa integrazione come da accordi". 

"Nell'incontro con Whirlpool, convocato in modalità online dal Ministero dello Sviluppo economico, è emersa da un lato la possibilità di far ricorso alla cassa covid anche per lo stabilimento di Napoli e dall'altro la disponibilità dell'azienda ad erogare gli anticipi del relativo trattamento. In tal modo si scongiura il rischio di lasciare i lavoratori senza copertura salariale dal primo gennaio - ha affermato Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore degli elettrodomestici al termine del tavolo - I mesi che vanno da qui a aprile o tutt'al più a giugno dovranno essere adoperati per scongiurare la chiusura di Napoli: purtroppo Whirlpool ha già annunciato, al termine del divieto di licenziamento, l'intenzione di aprire la procedura di licenziamenti collettivi, che a sua volta ha una durata normale di 75 giorni. Non c'è più tempo quindi per voci e annunci, urgono soluzioni concrete e una presa di posizione forte da parte del Governo. Abbiamo inoltre chiesto che possa essere corrisposta alle maestranze di Napoli una integrazione al reddito, giacché in quel sito evidentemente non è possibile alcuna rotazione a causa della cessazione della produzione, ma la Direzione aziendale ha dato disponibilità per il momento solo a riconoscere i ratei degli istituti indiretti, come concordato nel 2020 anche per gli altri stabilimenti, pur accettando di discutere della richiesta sindacale nel prossimo incontro di esame congiunto di cassa integrazione. Whirlpool si è riservata di presentare domanda di cassa integrazione covid non solo per lo stabilimento di Napoli, ma anche per altri siti del gruppo, sicuramente per il magazzino di Carinaro (Caserta). A tal proposito riteniamo che, negli uffici e nelle fabbriche in cui oramai abbiamo carichi di lavoratori sufficienti, tutti i lavoratori debbano rientrare rapidamente al lavoro, evitando un utilizzo di cassa integrazione per così dire mirato su alcune categorie. Abbiamo infine rinnovato la richiesta di un incontro specifico di approfondimento sulla operazione di reindustrializzazione del sito di Teverola (Caserta), che pare finalmente in procinto di concludersi positivamente con la rioccupazione di 75 dipendenti ex WHIRLPOOL e che pare preludere a ulteriori progetti potenzialmente in grado di offrire nuove occasioni occupazionali". 

In una nota congiunta Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile eletrodomestico e Rosario Rappa, segretario generale Fiom-Cgil di Napoli affermano di trovare “disonorevole il comportamento di Whirlpool. Ricordiamo che in presenza del blocco dei licenziamenti la copertura economica degli stipendi dovrebbe essere in capo all'azienda. La cassa Covid-19 interamente a carico dello Stato, da gennaio a marzo 2021, rappresenta un ulteriore risparmio per Whirlpool. In considerazione di questo, abbiamo chiesto l'integrazione della cassa integrazione al fine di garantire il salario pieno alle lavoratrici e ai lavoratori di Napoli. L'azienda si è resa disponibile a discuterne in sede di esame congiunto. Whirlpool, su nostra richiesta, ha anche dato disponibilità ad approfondimenti su Napoli e su Caserta al tavolo ministeriale. Per quello che ci riguarda Napoli deve continuare a produrre lavatrici di alta gamma. Auspichiamo che il governo assuma un ruolo più deciso nel mettere in discussione le scelte della multinazionale. È stata persa una grande occasione per Napoli, la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori continua. Domani parteciperemo all'evento di solidarietà e beneficenza organizzato dal Cral Whirlpool di Napoli, dalle ore 15 presso lo stabilimento di via Argine, in cui sarà presentato il calendario 2021 dal titolo "Sulla nostra pelle" che racconta attraverso le immagini venti mesi di battaglia in difesa del loro posto di lavoro".

I segretari generali di Fim Cisl Campania e Napoli, Raffaele Apetino e Biagio Trapani, in una nota fanno sapere che “la decisione da parte dell'azienda di non produrre nessun tipo di prodotto nel sito di Napoli per noi continua ad essere inaccettabile rispetto ad un piano industriale che prevedeva 17 milioni di investimenti destinati ma mai arrivati sul sito napoletano. Come Fim Cisl di Napoli e Campania abbiamo ribadito che l'ammortizzatore sociale deve essere solo uno strumento di transizione che accompagni e sostenga i lavoratori nella risoluzione della vertenza. Ci auspichiamo che questi ulteriori novanta giorni non rappresentino altro tempo perso, ma impegnino il Governo a trovare una soluzione che dia continuità produttiva e stabilità per il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori del sito di via Argine".