«L’Italia è popolare. Una nuova voce per chi non ha più voce»

Iniziativa pubblica di Giuseppe De Mita

"Prima di un pensiero c'è bisogno di un sentimento – dichiara il deputato Giuseppe De Mita - che ci aiuti a ritrovare le ragioni della condivisione e dello stare insieme"

Napoli.  

 

«L’Italia è popolare. Una nuova voce per chi non ha più voce», è il titolo dell’iniziativa politica promossa dal deputato Giuseppe De Mita che si svolgerà a Napoli, presso il Palapartenope, domani, sabato 11 novembre, con inizio alle ore 10.00.

 

L’appuntamento vuole essere occasione di confronto e di riflessione, ma anche punto di avvio di un percorso che dalla Campania vuole contribuire a determinare le condizioni di convergenza per tutti coloro che vedono nel popolarismo una matrice culturale comune ed un orizzonte politico al quale tendere e che vada necessariamente ricostruito in vista delle prossime scadenze elettorali.

All’incontro parteciperanno l’assessore regionale Corrado Matera, i consiglieri regionali Maria Ricchiuti e Maurizio Petracca, i riferimenti territoriali Biagio Iacolare,Nello Palumbo, Giuseppe Del Giudice, Luigi Cobellis, Lia Pannitti e Raffaele Lanni. Saranno presenti numerosi amministratori locali che hanno aderito all’appello. Parteciperanno Marco Follini e Ciriaco De Mita.

«Prima di un pensiero c'è bisogno di un sentimento – dichiara il deputato Giuseppe De Mita - che ci aiuti a ritrovare le ragioni della condivisione e dello stare insieme. Occorre provare a far sbocciare questo sentimento di riconciliazione. Provarci attraverso un cammino che muova rimettendo insieme le persone, il popolo, le sue voci, le sue ansie, perché è nella persona e nel popolo il fondamento e la ragione di una democrazia».

«Il nostro obiettivo – aggiunge De Mita – è riprendere un cammino che non si faccia tentare da effimere vittorie o spaventare da sconfitte. Proviamo ancora a fare politica, così come la dottrina sociale della Chiesa ci ha insegnato. Fuori da schemi che si fatica a capire, ma dentro il corpo vivodelle nostre comunità. Perché il popolarismo è stato e non può che essere ancora una grande sfida».