Pomigliano celebra Di Maio,stasera è festa: Luigino uno di noi

Questa sera le celebrazioni

Pomigliano d'Arco.  

 

di Simonetta Ieppariello

Luigino sorride su tutti i muri di Pomigliano. Stasera sarà grande festa. Ma sono grandi anche le aspettative dei pomiglianesi. C'è chi lo conosce da bambino, c'è chi gli chiede di abbassare le tasse, troppo alte per chiunque. 

I concittadini di Pomigliano chiedono lavoro, giustizia, abolizione dei privilegi della casta. (vedi servizio del tg news di 696 tv)

La «terza Repubblica» di Luigi Di Maio ha qui una delle sue principali roccaforti. A Pomigliano. Il giorno dopo, sotto la casa dei genitori dell'aspirante premier dei 5 Stelle, c'è un viavai di giornalisti. «Speriamo che possa fare cose buone per tutti, siamo contenti qui, certo», commenta un signora che va  a fare la spesa. Il parere dei concittadini è condiviso: è sempre stato e sarà sempre un ragazzo semplice.

Il candidato premier M5s tornerà non solo da vincitore a livello nazionale, ma anche da trionfatore nel suo collegio. Schiantati gli avversari con un plebiscitario 63,4%, inchiodando il principale rivale, Vittorio Sgarbi, a un misero 20,4%.

In tutta la Campania è stato un trionfo. Il Movimento 5 stelle ha raggiunto una percentuale intorno al 49%, lasciando il Pd al 13,8%, Forza Italia al 19,8% e la Lega al 4,6%. En plein nei collegi uninominali, vinti praticamente tutti tranne quello di Agropoli, dove la candidata era Alessia D'Alessandro, che aveva fatto parlare di sé per un discusso curriculum "merkeliano".

C'e da festeggiare, con la sua gente, un risultato che ha contorni storici. Sarà il gran finale dei brindisi. Da domani si lavora al nuovo governo. 

«È sempre un'emozione essere qui - aveva detto Di Maio domenica prima del voto nella sua Pomigliano - c'è gente che per cinque anni ha lottato per cambiare le cose, che hanno fatto un vero percorso con noi»..

Pomigliano, dove nel secolo scorso c'è stata la fortuna dei lavoratori Fiat, a migliaia impiegati a costruire il lato buono di quell'Italia che sperava e voleva, riusciva e poteva, riparte il sogno dell'era grillina. Una Terza Repubblica, spinta in alto dai voti a valanga che hanno siglato il successo di Di Maio, del movimento pentastellato. E sarà l'occasione di riabbracciarlo anche da parte di chi lo conosce bene. C'è gioia negli occhi di don Peppino Gambardella, parroco di Pomigliano d'Arco, che ha visto «crescere Luigi Di Maio», e che stanotte è rimasto «incollato alla tv per conoscere gli esiti delle urne». «Conosco Luigi sin da quando era piccino - spiega il parroco - così come conosco bene i suoi genitori, che fanno parte della mia parrocchia. Gente semplice, umile, belle persone. Con Luigi ho un legame sacerdotale, paterno, e con lui mi sento spesso, visto che ora, dati i suoi impegni, non ci incontriamo più tanto. L'altro giorno gli ho augurato in bocca al lupo. Sarebbe bello avere un premier giovane - aveva spiegato il prelato - e per Pomigliano un ulteriore vanto, dopo Giovanni Leone, che fu presidente della Repubblica, della Camera e del Consiglio».