Il Comune di Napoli presenta la carta dei diritti dei riders

Nella sala della Giunta di Palazzo San Giacomo torna l’aria di “rivoluzione”

il comune di napoli presenta la carta dei diritti dei riders
Napoli.  

Luigi de Magistris suona la carica alla presentazione della “Carta dei diritti dei ridere e dei lavoratori della gig economy” affermando che "Napoli ancora una volta è città dei diritti e del lavoro e dà il suo apporto all'attuazione dell'articolo 1 della Costituzione. E noi, in questa occasione, vogliamo essere in prima linea insieme ai sindacati e ai lavoratori”.

Nella sala della giunta a Palazzo San Giacomo si torna a respirare l’aria di “rivoluzione” e mentre la città attraversa una crisi drammatica il Sindaco prova a sposate l’attenzione sul nuovo fronte che però ormai nel dibattito pubblico sembra già passato, dei diritti per i nuovi lavoratori. 

Alla presentazione ci sono anche Monica Buonanno, assessora alle Politiche sociali e lavoro, Alessandra Clemente, assessora ai Giovani e i segretari napoletani della Cgil Walter Schiavella, della Cisl Gianpiero Tipaldi e della Uil Giovanni Sgambati. Dunque un nuovo rapporto che l’amministrazione prova a ricostruire con i sindacati parte proprio da questa nuova trovata degli arancioni. 

"Questo non è lavoro, questo è sfruttamento, e la risposta che ci danno è che noi siamo imprenditori di noi stessi - afferma Antonio Prisco, rappresentante della Union dei riders di Napoli - Noi siamo 50 una minima parte di quelle 2000 unità che si trovano sul territorio napoletano. Il trucco della gig economy è stato quello di allontanare i lavoratori l'uno dall'altro, questo crea un enorme spazio vuoto e snatura il senso del lavoro".

Anche l’assessore Buonanno sottolinea che quella dei riders “è una tipologia di lavoratori particolari noi li chiamiamo working poor ed è la prima volta che il Comune di Napoli affronta questo tema". 

Per il segretario della Cgil Walter Schiavella per questi lavoratori “la prima esigenza è quella di essere rappresentati, visibili". 

L’assessore Alessandra Clemente è convinta che ci sia il bisogno di “rompere quelle barriere fisiche che ci sono tra il mondo delle istituzioni e quello della gente. Napoli  crede in questo percorso - ha aggiunto Clemente - e lancia questa carta che vuole essere un punto di partenza per i dialoghi che ci saranno anche con le organizzazioni datoriali, perché siamo convinti che questa, la strada, accanto a questi ragazzi, è un luogo giusto dove stare".