Federico II, comitato pro Manfredi, è bufera: "Si deve ritirare"

Pioggia di critiche sul prof Amato candidato con i Moderati, ma lui: "E' stata una ingenuità"

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Il candidato sindaco ed ex rettore prende le distanze: "Contraddice la mia storia personale, professionale e politica"

Napoli.  

Un comitato elettorale per Gaetano Manfredi tra i docenti dell'università Federico II, della quale il candidato sindaco di Napoli è stato a lungo rettore: è stata l'iniziativa promossa dal prof. Bruno Amato, docente associato di chirurgia vascolare e candidato nella lista “Moderati con Manfredi”. Amato ha lanciato l'idea ad una serie di colleghi attraverso la propria mail dell'università. Una iniziativa che sta suscitando molte polemiche e che lo stesso Amato definisce «una ingenuità dovuta alla fretta e all'inesperienza».

Il candidato sindaco del patto pd cinque stelle prende prontamente le distanze, in una dichiarazione a fanpage parla di "una leggerezza che contraddice la mia storia personale, professionale e politica. Lui stesso ha ammesso l'errore. I cittadini devono essere sempre liberi di esprimere il voto come meglio credono senza vincolo alcuno» ha dichiarato Manfredi. 

Anche l’ateneo interviene sul caso: «Il rettore Matteo Lorito non concorda con questo modus operandi del singolo e interverrà per le vie del contesto universitario», fanno sapere dalla Federico II.

Da destra a sinistra piovono attacchi sul professor Amato: "Si deve ritirare, presenteremo interrogazione parlamentare". Dalle file della coalizione di Catello Maresca arriva l'annuncio di un'interrogazione parlamentare ai Ministri dell'Interno e dell'Università. "L'idea di schedare i professori universitari secondo le loro idee politiche è l'antitesi dell'università che vogliamo" scrive in una nota Fulvio Martusciello, europarlamentare e coordinatore cittadino di Forza Italia. "Non voglio nemmeno pensare cosa faranno ai professori che non voteranno Manfredi. La richiesta di Amato è vergognosa. È opportuno che Bruno Amato si ritiri" sottolinea Martusciello.

Anche il deputato Edmondo Cirielli, coordinatore nazionale di Fratelli d'Italia: "L'università Federico II di Napoli non può essere trasformata in un comitato elettorale di Gaetano Manfredi. Ciò che si sta verificando in queste ore è davvero inaccettabile. Per questo è opportuno un intervento ad horas del Governo" scrive il deputato di Giorgia Meloni.

Anche dalla coalizione di Antonio Bassolino sono arrivate le critiche. Luciano Crolla, candidato al Comune di Napoli con Azione di Carlo Calenda: "La vicenda non è un'ingenuità, come egli stesso l'ha definita. E' un tentativo grave di voto di scambio. Una schifezza, ma soprattutto un modus operandi comune, nel mondo accademico, che va combattuto" sostiene Crolla in una nota. Il candidato di Bassolino chiama in causa direttamente Gaetano Manfredi chiedendogli una presa di posizione, definendo il protagonista come un barone universitario. "Questa vicenda ci rafforza nella convinzione che a palazzo San Giacomo sarebbero più utili giovani dottori, dottorandi e scienziati, che baroni. Manfredi batta un colpo, i nostri giovani meritano un altro futuro" conclude la nota del candidato di Azione.