Il Pd tra inchieste e toto-segretario, Landolfi: "Cerchiamo un nome condiviso"

"L'assemblea si terrà nelle prossime settimane, le indagini non incideranno sul nostro lavoro"

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Napoli.  

L'inchiesta legata agli appalti di Pozzuoli si è abbattuta sugli ambienti del Pd (tra gli indagati c'è anche Nicola Oddati) proprio mentre il partito di Enrico Letta, in Campania, stava provando a riorganizzarsi dopo le dimissioni del segretario Leo Annunziata. In queste settimane tutti stanno provando ad evitare il commissariamento che, senza intesa, rappresenta l'unica soluzione percorribile da parte dei vertici nazionali del partito.

All'orizzonte, però, ci sono sfide importanti: in primis le Amministrative e, poi, le Politiche. Il Pd campano, dunque, sta lavorando intensamente per trovare la quadra. “Stiamo cercando di porre rimedio alle dimissioni di Leo Annunziata cercando di trovare un nome che sia il più condiviso possibile per la successione”, ha spiegato ad Ottochannel 696 il presidente del Pd campano, Nicola Landolfi (clicca qui per rivedere il servizio). “L'assemblea si dovrebbe tenere nelle prossime settimane. Ora c'è una sospensione tecnica dell'assemblea regionale perché stiamo controllando il tesseramento degli anni 2019/2020/2021 di quelli che all'epoca in cui riunimmo la prima volta l'assemblea regionale risultavano delegati. Una verifica degli aventi diritti al voto. Dopo spero e credo che riusciremo a fare l'assemblea per eleggere il segretario”.

Per Landolfi, uomo vicino al presidente Vincenzo De Luca e in passato segretario provinciale dei dem a Salerno, le vicende giudiziarie di queste ore non condizioneranno l'azione del partito. “Credo che le cose viaggino su due binari inevitabilmente paralleli. Si va avanti per la strada dell'assemblea, l'altra vicenda non c'entra con il lavoro che stiamo facendo per arrivare all'elezione di un nuovo segretario”.