A 4 mesi dalla fuoriuscita di Lissner c’è il nome del nuovo sovrintendente del San Carlo: è il milanese Fulvio Adamo Macciardi. L’indicazione, a maggioranza, è arrivata ieri nel corso di un incontro del Consiglio di indirizzo che era in realtà saltato per un improvviso impegno romano del sindaco Manfredi, presidente della Fondazione del lirico. Circostanza che qualcuno ha visto come "funzionale" all’ennesimo rinvio della scelta del nome del vertice del Massimo partenopeo.
Ma la riunione dei tre convocati — presieduta dal consigliere anziano, Marilù Faraone Mennella, presenti il rettore della Vanvitelli, Nicoletti, e l’economista Realfonzo - si è tenuta ed è stata presa la decisione.
Un vero e proprio colpo di mano di Regione e Ministero della cultura che non è piaciuto al sindaco Manfredi che poche ore dopo ha precisato: «non si è svolta alcuna riunione del Consiglio e quindi non è stata formalizzata alcuna decisione in merito alla indicazione del nuovo sovrintendente».
I tre consiglieri ritengono però di essere «blindati» da un punto di vista tecnico e hanno già sollecitato e ottenuto una serie di pareri legali a supporto della scelta di procedere.
Il gruppo Pd al Comune: gravità inaudita
"La gravità di quanto accaduto ieri in merito alla nomina del nuovo Sovrintendente del Teatro di San Carlo è enorme e non può essere sottovalutata. La decisione di tenere una riunione del Consiglio di Indirizzo, in assenza del presidente e Sindaco Gaetano Manfredi e al di fuori delle forme previste dallo Statuto, rappresenta un vulnus per l'amministrazione di una delle istituzioni culturali più importanti d'Europa".
Così in una nota il gruppo del Partito Democratico nel consiglio comunale di Napoli. "Vale la pena sottolineare che la riunione svoltasi ieri era sprovvista dei requisiti di legittimità, pertanto non poteva produrre effetti formali e non può in alcun modo rappresentare la volontà della Fondazione - si legge ancora nella nota - Il metodo adottato da tre membri del Consiglio di Indirizzo non è accettabile: si tratta di una gestione che definire carbonara non è eccessivo".
Il gruppo consiliare dem tiene infine a sottolineare che "Il Teatro di San Carlo è patrimonio di Napoli. Non a caso, lo Statuto prevede che il presidente della Fondazione sia il sindaco della città. Non può dunque essere trasformato in terreno di manovre politiche o di contrapposizioni tra livelli istituzionali. Ogni nomina, tanto più in un ente di questa rilevanza, deve avvenire nel pieno rispetto delle procedure, della trasparenza e delle prerogative del presidente della Fondazione"
