Insigne ad Ancelotti: "Vir'che e cumbinat'"

Lo sfogo del fantasista col mister dopo i fischi. E Lorenzo ha ragione a lamentarsi

Napoli.  

“Visto che hai combinato?” sarebbe questa la frase detta da Insigne ad Ancelotti al momento del cambio di Napoli – Arsenal, quello che gli è valso i fischi (stupidi) del San Paolo, le lacrime a bordo campo e la punizione di Ancelotti che non l'ha fatto giocare contro l'Atalanta.
E ha ragione Lorenzo, che sbaglia quasi su tutto, ma stavolta ha ragione: quel cambio lì quando era palese che il Napoli fosse ormai fuori dalla coppa dovendo segnare ormai quattro gol non ci stava. Quel cambio lì, con i tifosi ovviamente delusi e incavolati per l'ennesimo obiettivo sfumato nonostante da esperti e ancelle mediatiche fosse stato presentato come la scampagnata di Pasquetta, era palesemente offrire un sacrificio umano all'ira del pubblico.
Quel cambio lì, seppur abbia fatto una gara al di sotto delle aspettative come tante volte, come ogni volta che Insigne è stato chiamato a scrivere se di professione è l'eterno talentino dalle alterne fortune o il trascinatore di un popolo, non si riserva al capitano della squadra.


Poi attorno ci sono tutti i limiti di Insigne, fragile come un bambino nel non tollerare il minimo “scioscio” contrario dello stadio, incapace di far fronte ai momenti di difficoltà gettando il cuore oltre l'ostacolo, ma sempre pestando i piedi pretendendo che l'ostacolo si rimuova da solo: tutto giusto, ma quel cambio ha di fatto rotto tutto e in maniera brutta, e ha ragione Lorenzo a dire “Vir che e cumbinat'” alla sua maniera.


Poi Ancelotti ha provato a gettare acqua sul fuoco con le classiche dichiarazioni nel politichese calcistico, “Lorenzo è una risorsa” “L'ho fatto riposare perché veniva da varie partite giocate” e mancava “Non esistono più le mezze stagioni”.
Ora è entrato in azione Raiola col metodo Raiola: offre Insigne a mezzo mondo pur di portarlo via, ma va bene, ha ragione, Insigne non può restare a Napoli.
E anche De Laurentiis, che non ragiona molto diversamente dall'agente italo – olandese, ha palesato assoluta disponibilità a cedere Insigne...basta che paghino.


Il prezzo è alto, intorno ai 100 milioni per il cartellino, e ad oggi oltre all'interesse e a qualche boutade c'è poco: si parla di uno scambio con l'Inter per Icardi, del Milan pronto a mettere Suso più 40 milioni sul piatto, di interesse di Psg, Barcellona e City...ma siamo decisamente nel campo del fantamercato.
Resta, a prescindere da cessioni e addii che nel calcio, specie oggi, sono la regola, una vicenda gestita male, malissimo, e che non fa bene né a Insigne né al Napoli.