IL PIZZINO di Urgo: "La ciliegina sulla zeppola"

Il giorno dopo il sorteggio Champions il Napoli ne rifila 4 al Toro: che reazione!

il pizzino di urgo la ciliegina sulla zeppola

Non restava che aspettare l'ora di siesta e digestione delle zeppole di San Giuseppe per vedere quale versione dei mitici azzurri di quest'anno ci saremmo trovati di fronte

Napoli.  

La curiosità su Torino-Napoli era più che altro legata al day after del sorteggio di Champions League. Come avrebbe reagito la squadra partenopea alle sue risultanze? Si sarebbe sentita gratificata dall'aver evitato le tre vere teste di serie della competizione europea che conta oppure avrebbe perso motivazioni sentendosi già qualificata?

Lo scontro tra formazioni connazionali - ma calcisticamente molto più lontane di quanto dicessero le mere distanze geografiche - avrebbe pesato sulle tante questioni in sospeso di un campionato tutt'altro che concluso? Tra l'altro sulle due squadre (ma solo su quella di sponda meneghina) pesava, e non poco, psicologicamente il risultato della partita d'andata, ancora rivendicato (dopo quasi 7 mesi) come ingiusto da parte dell'allenatore rossonero e dai suoi sodali (giornalisti, opinionisti ed ex calciatori). Insomma, era ancora un tutt'uno di rivendicazioni, rammarichi e richieste di risarcimento danni da estendere de quo da parte a parte del campionato e da quest'ultimo alla coppa. Ironia della sorte (sempre lei) le due squadre si sarebbero affrontate tre volte in 16 giorni, cosa che avrebbe anche potuto avere un peso sul risultato finale del confronto europeo.

Ultimo aspetto da non sottovalutare era il ruolo di "storia" ed "esperienza" del Milan nella dinamica degli eventi futuri, da più parti invocate già come decisive. Avrebbe tanta artata e ingiusta pressione aggiunto un fardello psicologico alla partita contro il Torino?

Non restava che aspettare l'ora di siesta e digestione delle zeppole di San Giuseppe per vedere quale versione dei mitici azzurri di quest'anno ci saremmo trovati di fronte. Anche perché dall'altra parte del campo ci sarebbe stata una squadra granata mai così in salute come ora, almeno tra le tante declininazioni linguistiche e tecniche fin qui viste di quel concentrato di rabbia, originalità e motivazione che risponde al nome di Ivan Juric. Torino-Napoli giungeva così alla fine di una settimana epocale per sancire quale Napoli del futuro attenderci e dire a tutti noi tifosi azzurri quale dei sogni sportivi ancora in essere fosse legittimamente realizzabile.

Lo scudetto appariva vicino ma non ancora compiuto e la Champions un'opzione di là da venire. Mai partita di calcio poteva essere più ciliegina sulla torta, òps scusate sulla zeppola, di così. E proprio così è stata.