Napoli meritava molto di più dagli attori in campo (e fuori) di Italia-Inghilterra. Innanzitutto gli inni.
Quello inglese fuori tempo di Ellynora, per un presunto problema all'auricolare, e quello italiano, fuori spartito di Clementino e D'Alessio, nella sua versione un po' rap e un po' tarantella (definita trash e obbrobriosa dai benpensanti del nord). Poi i fischi al "God save the King" (ma forse erano per il mal canto). L'Italia infine, uno spettacolo indegno del San Carlo del calcio. Stonature da tapparsi le orecchie. Come per le critiche (ingiuste) a Di Lorenzo.
