Okafor è la tredicesima scelta del Napoli (non per questo la mena valida)

Lo svizzero arriva a tamponare l'emergenza in attacco: non chiamatelo erede di Kvaratskhelia

okafor e la tredicesima scelta del napoli non per questo la mena valida

La società di Aurelio De Laurentiis si è trovato dinanzi a richieste monstre, come nel caso di Garnacho, o a calciatori che hanno preferito non cambiare maglia gennaio

Napoli.  

Prendete fiato, una lunga boccata d’ossigeno, poi pronunciateli senza respirare: Garnacho, Adeyemi, Ndoye, Zhegrova, Chiesa, Zaccagni, Yeremay, Lukebakio, Lang, Amuzu. Boga, Saint-Maximin e, infine, Okafor. Sì, questa la lista dei calciatori trattati, proposti accostati o rimasti semplici idee nella corsa del Napoli alla caccia all’erede di Khvicha Kvaratskhelia, con lo svizzero del Milan arrivato a pochi minuti dalla chiusure del mercato.

Okafor è probabilmente la tredicesima scelta, ma non per questo la mena valida. La società di Aurelio De Laurentiis si è trovato dinanzi a richieste monstre, come nel caso di Garnacho, o a calciatori che hanno preferito non cambiare maglia gennaio, come ad esempio Adeyemi. In un contesto simile, con tutti gli altri club pronti a fare richieste altissime consapevoli della necessità del Napoli di rimpiazzare il georgiano, De Laurentiis ha preferito rinviare l’investimento importante alla prossima estate.

Come l’ha presa Conte? Non avrà fatto i salti di gioia, chiaro. Lo stesso tecnico, però, aveva ribadito in conferenza stampa che ci sono dei parametri da rispettare per la sostenibilità del club. Nel suo primo anno al Milan Okafor si era dimostrato un giocatore perfetto per provare a cambiare l’inerzia delle partite a gara in corso, così come faceva David Neres quando c’era ancora Kvara a vestire l’azzurro. Lo scorso anno, agli ordini di Pioli, l’attaccante svizzero ha segnato 6 gol partendo solo 6 volte da titolare, a dimostrazione della sua capacità di incidere anche in poco tempo. Quest’anno non ha trovato la fiducia di Fonseca prima e Conceicao poi, finendo ai margini del progetto anche per qualche problema fisico. Arriva al Napoli in cerca del rilancio, consapevole che dovrà sudare sette camice per conquistarsi spazio nelle gerarchie di Conte. Non era la prima scelta, nemmeno la seconda, ma il calcio a volte sa regalare sorprese e nuove occasioni. A chi ha la forza di volontà di andarsele a cercare.