Nessuna rivoluzione dopo la disfatta europea ad Eindhoven e nessun catastrofismo da parte di Antonio Conte. Certo, il confronto con la squadra c'è stato a Castelvolturno con toni decisi e perentori ma ora il tecnico si aspetta una risposta dai suoi. Non c'è più appello che tenga.
Perchè il Napoli visto in Olanda non è neanche lontano parente della squadra costruita dal suo condottiero appena un anno fa. Distratta in difesa, deconcentrata nei singoli, mai compatta e solida. Oggi fragile, un tempo granitica.
La testa ora è all'Inter, difficile capire se la migliore o la peggiore partita in questo momento. Sicuramente il Napoli è chiamato ad uan reazione importante per non finire fagocitato in tunnel depressivo da cui sarebbe difficile uscire.
E allora Conte non dovrebbe stravolgere granchè in porta dovrebbe tornare Meret al posto di Milinkovic mentre in attacco Hojlund dovrebbe recuperare; troppo importante la sfida di fuorigrotta per saltare la terza partita consecutiva. Per il resto confermato il blocco squadra: da Spinazzola a Gilmour da Beukema e Buongiorno fino a De Bruyne.
Già il belga. Problema, equivoco tattico o risorsa? Il Napoli si interroga perchè la ricerca dell'equilibrio è ancora in corso, se sta bene e se messo nel contesto giusto De Bruyne sarà sempre un plus per la squadra ma ora con la condizione fisica non ottimale e un sistema tattico tutto da definire anche lui non è in grado di incidere come dovrebbe.
