PSV Eindhoven-Napoli, 6 a 2. Viene da dire: "Per fortuna che l'incontro è durato solo un set".
La terza partita di Champions League degli azzurri ha fatto cadere la maschera di ferro che solo in pochissimi avevano chiaramente visto sul volto di un tecnico supponente e sopravvalutato, di una squadra senza la sua storica identità e per di più mal messa in campo, gravata com'era dall'equivoco tattico di un Kevin De Bruyne lontano dal suo baricentro e dalla sua felicità.
Qualcuno vada alla Bastiglia e tiri fuori dalle oscure celle il gemello di Antonio Conte, là rinchiuso per permettere all'imbelle usurpatore di scorrazzare per campi e taverne.
