De Laurentiis: "A Napoli mi criticano solo i fuorilegge"

Il patron ha parlato alla Rsu: "Un tifoso della Juve mi chiese l’autografo sulla maglia"

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Napoli.  

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha condiviso la sua esperienza ai microfoni della Radiotelevisione Svizzera, raccontando il suo percorso unico tra cinema e calcio. Ha confessato che, al suo ingresso nel mondo del pallone, era totalmente impreparato: inizialmente non comprendeva neppure il significato di un 4-4-2, credendo si trattasse della disposizione a tavola. Ha dichiarato che il cinema gli ha insegnato valori importanti come disciplina, amore per il lavoro e professionalità, oltre alla distinzione tra imprenditore e “prenditore”, sottolineando la sua volontà di creare. Riguardo ai cinepanettoni, ha spiegato che lo divertiva raccontare un’Italia autentica, inconsapevole di ridere di sé stessa. De Laurentiis ha affrontato anche il tema delle critiche ricevute a Napoli. Secondo lui, vivere il calcio solo da partita a partita alimenta richieste poco razionali da parte dei tifosi. Ha osservato che molti fanno fantacalcio senza una reale comprensione dello sport.

Ha sottolineato che la squadra vanta un bacino globale di 85 milioni di tifosi, con una significativa presenza di 15 milioni negli Stati Uniti, dichiarando di sentirsi amato dalla maggioranza. Tuttavia, ha criticato quella minoranza composta da ultras, che spesso agisce fuori dalle regole. Ha menzionato gli episodi verificatisi a Milano con Inter e Milan per evidenziare situazioni problematiche. Riflettendo sul suo rapporto con la tifoseria, ha ricordato episodi che gli hanno trasmesso affetto e riconoscimento. Un aneddoto particolare riguarda un incontro a Torino con un tifoso juventino che gli ha chiesto autografo e foto, nonostante la diversa fazione calcistica. De Laurentiis si è detto colpito dal gesto, considerando che fosse un riconoscimento della sua unicità come presidente e della diversità che rappresenta.