La corsa del Napoli in Europa continua a procedere a strappi, lontanissima dalla sicurezza mostrata in campionato. Se in Serie A la squadra di Conte vola con l’autorità di un rullo compressore, in Champions League si ritrova a giocare timidamente, incapace di replicare il proprio volto migliore. La sconfitta di Lisbona pesa come un macigno e complica una classifica che oggi mette gli azzurri con le spalle al muro: 7 punti, 24° posto nella League Phase e ultimo gradino utile per entrare nei playoff. Per centrare la qualificazione ne serviranno almeno altri quattro tra la trasferta di Copenaghen e l’ultima sfida al Maradona contro il Chelsea, due appuntamenti che arrivano tra quaranta giorni, quando l’emergenza infortuni potrebbe finalmente attenuarsi e restituire a Conte qualche pedina fondamentale.
La fotografia della serata è quella di un gruppo spremuto, che paga più del dovuto l’assenza di alternative e l’impossibilità di rifiatare. Conte lo sa bene e nelle prossime settimane dovrà sperare nei recuperi per ricostruire una squadra che possa reggere il doppio fronte senza sbandare. Per ora resta una Champions complicata
