Fuori dal coroil commento di Enzo Spiezia

Per vincere, alleniamoci a saper perdere

Riecco dietrologia ed allusioni dopo la delusione sportiva

per vincere alleniamoci a saper perdere

Ci risiamo. La sensazione è che non si aspettasse altro che ciò che è accaduto ieri sera per rinfocolare un clima che si sperava fosse stato spazzato via dalle tante 'giornate di sole' vissute allo stadio. Non mi riferisco alla delusione, un sentimento inevitabile quando non riesci a raggiungere un obiettivo che sembra a portata di mano.

Il Benevento ha sprecato la chance, offrendo argomenti all'analisi dei cosiddetti 'addetti ai lavori' che, ex post le azzeccano tutte. Tizio è incapace, Caio è scarso, Sempronio è bravino ma non ha personalità: un repertorio tipico della tradizione pallonara, con 'esperti' che, dando un'occhiata all'ultimo tabellino, magari segnato da un rimpallo o da un gol fortunoso nella porta giusta, si rimangiano in un battibaleno le affermazioni fatte pochi secondi prima.

Capita a tutti i livelli, anche al nostro: quello di una città che, dopo decenni e decenni di anonimato, trascorsi ad ingoiare la polvere dei campi di interregionale e serie C2 – e chi scrive, quella polvere l'ha respirata fino in fondo per motivi di lavoro-, da un po' di anni ha saputo conquistarsi un posto sui palcoscenici più importanti, guadagnandosi una credibilità che in passato rappresentava un miraggio. Sembra quasi che la serie B, che tre anni fa non sapevamo neanche cosa fosse, sia diventata ad un tratto una dimensione troppo stretta, e che la promozione in 'paradiso' sia una tappa raggiungibile senza sforzi. Quasi dovuta.

Magari fosse così, sarebbe tutto più semplice. Ed eviterebbe, la mattina successiva ad una sconfitta dolorosa, di risvegliarsi col magone sotto un cielo imbronciato e di riascoltare quelle frasi già sentite, purtroppo, milioni di volte. Un mix di dietrologia, allusioni e disfattismo consolatorio intriso nel veleno che diventa, con il passare delle ore, un must che chiunque può far suo, adattandolo dinanzi ad un bar, sul marciapiede o sui social.

Fa parte del gioco, è normale che un tifoso usi ogni possibilità per sfogare il suo malumore, la rabbia. Ma... repetita iuvant: i più bravi sono coloro che sanno rialzarsi dopo una caduta. Nello sport, come nella vita di tutti i giorni, gli ostacoli vanno affrontati e saltati, non aggirati. Non serve fermarsi dinanzi ad essi e limitarsi a rimuginare su ciò che poteva essere e non è stato, e ad immaginare scenari ridicoli.

Bisogna avere coraggio e puntarli con decisione. Senza dimenticare mai da dove veniamo e gli errori che abbiamo fatto. Pronti a sfruttare l'occasione che verrà. Allenandosi, per vincere, a saper perdere