Fuori dal coroil commento di Enzo Spiezia

Che dite, li pubblichiamo nomi e foto dei signori incivili?

Dalla notizia di Bologna alla nostra realtà

che dite li pubblichiamo nomi e foto dei signori incivili

Prima la citazione della fonte, prego. Perchè al diritto d'autore sovranista va portato rispetto. Lo spunto – difficilissimo definirlo anche un abbozzo di idea – me l'hanno fornito quei 'buontemponi' che a Bologna, con una vergognosa strumentalità politica, hanno filmato e pubblicato i nomi impressi sui citofoni degli appartamenti legittimamente occupati da cittadini stranieri (E' il segno di un momento storico nel quale l'azione più semplice è puntare il dito contro qualcuno e banalizzare ogni argomento, anche il più complesso).

Cavolo, come abbiamo fatto a non pensarci prima? E lo stesso interrogativo deve aver attraversato anche le menti di quanti nel nostro Paese avrebbero potuto fare altrettanto, bruciando gli altri sul tempo. Nel caso di Benevento, poi, vista la sua specificità, il compito non sarebbe neanche dei più ardui. Basta soltanto scegliere le priorità nel mare magnum delle cose che, seguendo quella logica, meriterebbero di essere messe all'indice.

Potremmo cominciare, ad esempio, immortalando i volti, e dando loro una identità, di coloro che scambiano strade, aiuole, giardini e piazzole per sversatoi della loro puzzolente monnezza. Poi potremmo passare in rassegna, e offrire loro la ribalta che meritano, i volti truci della strafottenza, dell'inciviltà e del menefreghismo che accompagnano quotidianamente i cani nei loro tour per i bisogni fisiologici, contribuendo ad insozzare marciapiedi già naturalmente zozzi.

E credete che uno spazietto di notorietà non possa essere riservato anche a chi confonde un tracciato cittadino con una pista automobilistica lungo la quale sfrecciare senza remore, o lascia la propria macchina impipandosene degli altri, invadendo ogni spazio, anche quello per i disabili?

Insomma, il problema non sarebbe certo quello della mancanza di dati anagrafici e relative immagini da esporre alla gogna pubblica. Una sorta di moderna colonna infame con la quale additare i reprobi, una di lista di proscrizione. Stando ovviamente attenti a non includere noi ed i nostri parenti ed amici, che con quella gente non abbiamo alcunchè da spartire.

Perchè noi siamo attenti alle regole del vivere in una comunità, abbiamo senso civico a iosa e non possiamo in alcun modo essere paragonati agli altri. Sono loro ad essere brutti, sporchi e cattivi, non noi. Che, al massimo, applaudiamo in silenzio o sorridiamo compiaciuti alla squallida notizia arrivata da Bologna. Fuori gli untori, prima ci siamo noi.

PS. Sia chiaro: in quell'elenco figurerebbero anche certi personaggi che, continuamente a caccia di pubblicità gratuita e di occasioni di sfogo per le loro frustrazioni, si comportano come jukebox. Basta una monetina e loro cantano per chi la infila con una generosità interessata. Il guaio è per chi ha una voce pessima e non sa suonare. E, soprattutto, non è a paga pubblica.