Fuori dal coroil commento di Enzo Spiezia

Pubblica amministrazione, perchè indagini sfociano nel nulla?

Non ci sono reati, non vengono commessi o non si riesce a dimostrarli?

pubblica amministrazione perche indagini sfociano nel nulla

Le ultime assoluzioni, decise qualche giorno fa, hanno riproposto il solito interrogativo che corre di bocca in bocca: perchè nel circondario di Benevento non vengono sanzionati penalmente, praticamente mai, i reati che si suppone siano stati commessi in materia di pubblica amministrazione? Perchè non ce ne sono, perchè nessuno li compie – una eventualità che si concilia male con la natura umana- o perchè non si riesce a dimostrarli?

Su un punto non sembrano esserci dubbi: a meno che non esista una intercettazione video ed audio capace di fissare il momento della dazione di denaro, l'attività investigativa è inevitabilmente complicata. Perchè deve scavare il tunnel dei rapporti tra cittadini, imprenditori e pubblici ufficiali, fino ad aprirsi un varco nel muro del reciproco e interessato silenzio alzato da chi incassa e da chi paga per ottenere qualcosa.

Situazioni che all'esterno, nella comunità, alimentano allusioni, pettegolezzi e le piste più strampalate. Sospetti, insomma, che una inchiesta giudiziaria ha ovviamente il dovere di verificare, per accertare se possano configurare una ipotesi di reato. E qui cominciano i problemi, perchè l'esperienza maturata nelle aule, seguendo l'evoluzione dei processi, spinge a concludere che l'insuccesso è molto spesso figlio di indagini condotte non al meglio.  Infarcite, talvolta, di errori procedurali – l'escussione, ad esempio, di testimoni che sono invece indagati -, del mancato riscontro dei presupposti di una condotta che viene qualificata come illecita, di dichiarazioni rilasciate da personaggi colpiti, all'improvviso, da una resipiscenza che fa a cazzotti con la loro attendibilità.

Il risultato è un quadro indiziario che, messo alla prova durante il dibattimento dalle domande della difesa e dalle risposte fornite, finisce con il crollare, lasciando spazio ad un esito che diventa scontato. Se non c'è prova, non può esserci la condanna di chi è stato spedito a giudizio sotto il peso schiacciante di una opinione pubblica che una pessima informazione ha allenato a credere che una misura cautelare o un avviso di garanzia esprimano la definizione delle singole responsabilità. Che restano sempre presunte, in attesa che un tribunale si pronunci. Già, ma su cosa se quella cosa non si è processualmente materializzata?