Fuori dal coroil commento di Enzo Spiezia

Coronavirus: nome e indirizzo pazienti, che vergogna

In principio fu la colonna infame...

coronavirus nome e indirizzo pazienti che vergogna

In principio fu la colonna infame, eretta a Milano nel 1600 con i nomi dei due untori, delle due persone ritenute responsabili della diffusione della peste. Un monumento alla vergogna, anche quella di una giustizia a dir poco disinvolta, diciamo così.

Ecco, l'idea potrebbe tornare buona anche adesso, ovviamente aggiornandola ai tempi che viviamo. Imbarbariti dalla ricerca del colpevole a tutti i costi da offrire alla gogna, avvelenati da un giustizialismo manettaro disposto a sacrificare i diritti degli altri (non i propri, ovviamente) per soddisfare la sete di vendetta, potremmo installare nella piazza di ogni paese e in quella principale di ogni città un display sul quale far scorrere, 24 al ore al giorno, anche quelli prefestivi e festivi, le foto, i nomi e gli indirizzi di coloro che, poverini, sono risultati positivi al tampone per la ricerca del Coronavirus.

A loro potremmo aggiungere, con le identiche modalità, i familiari, gli amici e anche quanti si sono imbattuti negli sfortunati. Si potrebbe pensare anche ad un collegamento via social, con i commenti degli utenti, i like, le faccine. Con qualche diretta televisiva e su fb: quelle non guastano mai.

E non è finita, perchè l'esperimento potrebbe continuare, magari estendendolo ad altre patologie: meningite, tubercolosi, polmoniti e, perchè no, il cancro. Avanti così in un delirio collettivo che sembra irrefrenabile, come dimostra l'iniziativa del sindaco di Cusano Mutri, che ha pubblicato, ritenendo la salute pubblica superiore alla privacy ed al diritto alla riservatezza, le generalità del giovane di Guardia Sanframondi. Sindaco, non ce ne voglia: è una vergogna.