Fuori dal coroil commento di Enzo Spiezia

Vigile, la prego: mi controlli. E dica anche a me quella frase

Il diario ai tempi del Covid-19

Giorno 25 anno Domini 2020. Il tono è quello di chi conosce l'interlocutore e, per questo, si concede una innocente licenza. “Per fare la spesa può uscire solo una persona, altrimenti scatta la multa...?”, ribadisce ad un automobilista, che annuisce, al termine del controllo. Poi lo congeda: “Ok? Statt buon...".

E' un agente della polizia municipale, è in strada con i suoi colleghi, come ogni giorno, per accertare il rispetto dei provvedimenti adottati per cercare di opporsi alla diffusione del contagio da Covid-19. Le macchine sono poche, e quelle che sopraggiungono nell'arco di qualche minuto non tutte finiscono, ovviamente, nella rete delle verifiche. Scattano all'improvviso, e non sempre nello stesso punto del viale Mellusi.

Un braccio alzato e l'altro che invita ad accostare sono il segnale che i conducenti delle vetture si trovano di fronte. Dove ho messo l'autocertificazione? Ah, eccola, ho quella di 'ultima generazione che ho stampato proprio ieri, pensano mentre rallentano e stoppano, infine, la loro marcia lungo strade quasi del tutto deserte.

Mano destra alla fronte, per il saluto, e l'esordio che è sempre lo stesso: “Buongiorno, dove sta andando?”, chiedono gli uomini  e le donne in divisa. “In farmacia, mi fa male una gamba e mi è stato prescritto un farmaco”, la replica di un signore un po' in là con gli anni. Il vigile prova a rincuorarlo: “Non si preoccupi, a me fanno male entrambe...”, gli dice mentre abbozza un sorriso, dà un'occhiata al documento esibito e annota il numero di targa. E' la vita ai tempi di una emergenza drammatica che ci costringe alla 'reclusione', scandita da una monotonia che pesa sempre più.

La sensazione è che stia scemando la forza d'impatto di quelle parole (“Restate a casa”) che da oltre un mese vengono ossessivamente ripetute. Guai se fosse così, guai se allentassimo la presa dei sacrifici ai quali tutti ci siamo sottoposti. Spaventati da numeri che restituiscono una pazzesca tragicità, da immagini sconvolgenti che al massimo avremmo immaginato di poter veder in uno di quei filmoni dai contenuti apocalittici. E' la realtà, purtroppo, e non una fiction.

I vigili non si fermano un attimo, quante volte gliene abbiamo cantate di tutti i colori, a distanza, dopo aver beccato una contravvenzione? Tantissime, eppure mai come ora infondono tranquillità. Rappresentano la normalità, il traguardo al quale ambiamo ma che sappiamo essere ancora così maledettamente lontano. Buongiorno, agente: la prego, chieda anche a me l'autocertificazione. Significa che sono ancora qui. Con lei.