Fuori dal coroil commento di Enzo Spiezia

Feltri e i meridionali inferiori: chi si loda si imbroda

Il diario ai tempi del Covid-19

feltri e i meridionali inferiori chi si loda si imbroda

Giorno 46 anno Domini 2020. Che spettacolino gustoso quello andato in scena su Rete 4, l'altra sera, tra Vittorio Feltri e Mario Giordano. Con il primo che ha nuovamente offeso il Sud e l'altro che ha finto stupore di fronte a quelle parole in libertà, come se l'avesse invitato senza sapere che avrebbe potuto comunque pronunciarle.

La solita gag del poliziotto cattivo e di quello buono che non incanta più nessuno, ma riflette soltanto la pessima condizione nella quale è precipitato, e non da ieri, il mestiere del giornalista. Da questo punta di vista Feltri e Giordano la incarnano al meglio, nel senso che anche loro, che pure sono in ottima compagnia di altri personaggi, di ogni colore politico, testimoniano quanto sia diventata insopportabile la faziosità.

Intesa non come libertà di esprimere un punto di vista dissenziente, ma come mezzo per suffragare, anche ricorrendo ad affermazioni infondate perchè basate sul nulla, un sentimento che alligna in alcune zone del nostro Paese. Alle quali, da sempre, fa comodo una simile rappresentazione.

Meridionali scansafatiche, parassiti, ora inferiori. Un repertorio di sciocchezze che da decenni vengono ripetute senza soluzione di continuità per rafforzare l'immagine di un Nord che va a mille, che vive per lavurà e non bada a fronzoli.

Sarebbe stupido ed inutile nascondere che certi epiteti ce li siamo meritati per comportamenti di cui mai potremo essere orgogliosi, ma una simile considerazione potrebbe essere estesa anche a certe condotte diventate marchio di fabbrica delle zone italiane che producono più Pil e hanno i migliori tassi di occupazione.

Fin qui nulla di strano, è da decenni che va avanti questa sciocca contrapposizione, come se le merci realizzate in alcune regioni venissero comprate e consumate da chissà chi, come se la circolazione delle persone e delle loro idee fosse unidirezionale.

Non è così, ne siamo consci tutti. Ancor di più in una fase tremenda come quella che stiamo vivendo, piegati dall'ansia di un futuro che il Covid-19 ha messo a repentaglio. E' uno schema, quello dei buoni -loro- contro i cattivi -noi-, che, siatene certi, sarebbe stato riproposto se l'epidemia avesse devastato il Meridione, quello brutto, sporco e disorganizzato. Sarebbe stato il combustibile perfetto per far divampare il fuoco dei luoghi comuni più triti. E' andata diversamente, ma non è certamente colpa di quanti abitano in Lombardia, nè lo sarebbe stato di coloro che risiedono in Campania.

Ovunque fosse scoppiato, il disastro -lo ripeto- avrebbe avuto l'identica cascata di tragiche conseguenze legate all'improvvisa insorgenza dell'infezione, alla non conoscenza del virus che la provoca, all'impreparazione delle strutture sanitarie, anche le migliori, assaltate da migliaia e migliaia di pazienti.

Ecco perchè è inutile polemizzare con Feltri, rovesciargli addosso ogni tipo di insulti come reazione a ciò che dice. Basta augurargli lunga vita e invitarlo a riflettere su una circostanza che ben gli è presente: la terra che gli ha dato i natali ha pagato un tributo di vite pesantissimo, nonostante la sbandierata e reale efficienza.

Se ne facciano una ragione lui e quanti coltivano il pregiudizio, provando a fare i primi della classe anche quando non è il caso di redigere pagelle. Perchè, chi si loda si imbroda.

P.S. Interrogazioni, denunce, esposti contro Feltri: davvero credete che servano a qualcosa? Da meridionale penso che le energie andrebbero spese per qualcosa di più serio dell'indignazione, pur comprensibile, di un giorno.