Fuori dal coroil commento di Enzo Spiezia

"Voglio sapere quanto aggia spènne per questa causa..."

Al Palazzo di giustizia capita di tutto

voglio sapere quanto aggia spenne per questa causa

Non scopro certo l'acqua calda se dico che in Italia - un Paese che, in assenza di risposte politiche e sociali, è attraversato da quella tendenza a introdurre sempre nuove figure di reato che va sotto il nome di panpenalismo- è molto alta la propensione alla causidicità e al contenzioso.

Riflette una conflittualità, più o meno fondata, ma comunque alimentata, alla quale si cerca di dare sfogo in un'aula, anche se l'oggetto del contendere è, molto più spesso di quanto si immagini, davvero poca cosa.

Nessuna meraviglia, dunque, se i Palazzi di giustizia sono frequentati da tantissime persone. Tra loro ce ne sono alcune, però, che nel tempo sono diventati dei veri habituè. Procure e Tribunali sono diventati per loro l'unica ragione di vita, alla disperata caccia di una giustizia che considerano tale solo se accoglie le loro rimostranze.

In caso contrario, di fronte ad un'archiviazione o ad una sentenza sfavorevole, si scatenano. Una storia vecchia come il mondo, riempita da opposizioni, appelli e ricorsi ad ogni livello che finiscono inevitabilmente per ingolfare la macchina dell'amministrazione giudiziaria.

Benevento non fa, ovviamente, eccezione. E anche via De Caro è da sempre l'approdo di alcuni personaggi. Stamattina mi è capitato di entrare in contatto con uno di loro che avevo intravisto in qualche altra occasione. Stavo parlando con un avvocato, lui si è posizionato ad un paio di metri di distanza, sulle prime mi ha dato l'impressione che fosse al seguito del legale.

Non era così, io e il mio interlocutore ce ne siamo accorti, ahimè, quando lui ha fatto un passo in avanti ed ha interrotto la nostra discussione. “Vorrei sapere...”, ha esordito per qualche secondo, prima di beccarsi l'invito ad alzare sul volto la mascherina appesa al collo. “Vorrei sapere quanto costerà la mia causa, quanti soldi aggia spenne”, ha proseguito, maglietta e pantaloni sportivi e zoccoli ai piedi.

Insistendo anche quando gli è stato fatto notare che avrebbe dovuto rivolgersi al suo difensore di fiducia. “Si, sì, ma io voglio saperlo qua...”, ha continuato fino a quando gli è stato detto di allontanarsi perchè non potevamo essergli utile. Lo ha fatto, ma non è andato via.

E' tornato alla carica con chiunque transitasse da quelle parti in quei minuti: malcapitati ai quali ha ripetuto le solite frasi, ricevendo le stesse risposte. Per nulla rassegnato, ha 'assaltato' con la sua domanda le guardie giurate in servizio all'ingresso del Tribunale, che gli hanno spiegato che non avrebbero in alcun modo potuto soddisfare la sua curiosità.

Loro l'avevano incrociato già altre volte, in qualche modo erano pronte. Gli altri no, a cominciare dal sottoscritto: mi sto allenando, non voglio farmi trovare impreparato.