Fuori dal coroil commento di Enzo Spiezia

C'è l'afa, il vento mi accarezza i capelli? Averceli i capelli

L'aria è diventata pesante

c e l afa il vento mi accarezza i capelli averceli i capelli

Certo che mi piacerebbe che il vento mi accarezzasse i capelli. Averceli, però, i capelli. E avercelo anche, il vento, in questa giornata. C'è il sole ma non si vede perchè coperto da quella foschia che dalle nostre parti promette solo umidità, afa e zanzare. La temperatura è salita, l'aria è diventata pesante. La conosciamo, eccome, l'aria che si respira in questa città.

E' fatta di tantissimi non detto in pubblico e da un lavorio sotterraneo che prosegue senza sosta, sviluppandosi attraverso una rete di rapporti che puntano a cristallizzare determinate posizioni a scapito delle altre. Funziona da sempre così, retaggio fin qui ineliminabile di quella che un tempo fu un'enclave pontificia impermeabile ad ogni sollecitazione, naturalmente dotata di un'inclinazione conservativa.

La 'filosofia di fondo' è, banalizzando, ancora quella dei 'cumpari e cumparielli', e guai a chi non ha almeno uno di loro. Vabbè, andiamo oltre.

Al Palazzo di giustizia ci si può contare sulle dita delle due mani, non più. L'attività è ripresa, ma molto a rilento. Lo stop forzato ha messo tutti a dura prova, la partenza è accompagnata da inevitabili problemi. Non è semplice, dopo una lunga pausa, scattare dai box delle cancellerie quando hai da smaltire un arretrato legato anche alla turnazione dei singoli impiegati.

I meccanici devono almeno verificare, se non sostituire, lo stato del motore e degli pneumatici prima che la macchina acceleri e sgommi, ammesso che ne abbia davvero la forza. I primi malumori sono già spuntati, ancora compensati, però, da una dose di comprensione. Fino a quando?

Li abbiamo vissuti tutti nella paura, questi mesi dominati dal virus, è saggio azionare ulteriormente la leva della disponibilità ad accettare la rinuncia, anche se la materia – l'amministrazione della giustizia – è oltremodo delicata e rimanda alla condizione dei cittadini: degli indagati, degli imputati, delle parti offese. Bisogna ancora avere pazienza, dobbiamo essere più zen, si sente ripetere.

Concordo con quanti lo sostengono: nel frattempo, però, li invito a farsi un giro tra le persone. Così, giusto per capire l'aria che tira: è pesante, molto pesante. E non per l'afa.