Fuori dal coroil commento di Enzo Spiezia

Martusciello, Mastella, Dante e la fiction: mi arrendo

Le polemiche tra i due e l'indifferenza della stragrande maggioranza dei cittadini

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Magari, tra alti e bassi, la scintilla non è mai scoccata davvero, ma almeno il versante dei rapporti umani era stato conservato. Adesso, invece, anche quello sembra essersi deteriorato. “Non basta una assoluzione per cancellare anni e anni di sofferenze che Clemente Mastella, la sua famiglia, i suoi amici e i suoi compagni di partito hanno patito. Sarà interessante riscrivere la storia di quegli anni, comprendere come fu possibile criminalizzare un uomo politico e il suo partito”, aveva scritto Fulvio Martusciello nel settembre del 2018.

Da allora sono trascorsi circa due anni: un lasso di tempo nel quale l'europarlamentare di Forza Italia si è a lungo inabissato rispetto alle vicende di Benevento e di chi la amministra, da alcuni mesi diventati invece il bersaglio preferito delle sue esternazioni. Talvolta appaiono fuori tempo e non strutturate adeguatamente, ma rispondono ad una logica che si spiega con l'avvicinarsi delle elezioni regionali, a settembre, e delle comunali, il prossimo anno.

Appuntamenti che impongono, anche alla luce dei diversi posizionamenti, la necessità di alimentare, almeno mediaticamente, lo scontro politico. Il problema è la comunicazione: un tema fondamentale di cui si parla tantissimo, spesso a vanvera, ma che, come dimostra il tenore dei messaggi che i protagonisti si scagliano contro, non riesce a raggiungere il livello qualitativo che l'opinione pubblica meriterebbe. Perchè, se il battibecco è funzionale ad un paio di titoli – botta e risposta- che campeggino per qualche ora on line, rimbalzino attraverso le tv e finiscano stampati, poco o nulla aggiungono al processo di determinazione delle scelte degli elettori.

Ai fidelizzati di entrambi gli schieramenti quei titoli al massimo strappano un sorriso o un moto di orgoglio – ciascuna delle parti è convinta di aver messo al tappeto l'altra -, mentre scivolano nell'indifferenza della stragrande maggioranza dei cittadini, che, anzi, si chiedono legittimamente se non sia il caso, invece di contrapporsi o far finta di farlo, di proporre e trovare soluzioni e non declamarne la necessità. Per renderesene conto basta dare un'occhiata alle frasi che Martusciello e Mastella si sono scambiati negli ultimi giorni.

"Mastella andrà all'inferno per tutte le bugie che ha detto nella sua vita.  Penso che lì potrà rifare l'Udeur perché troverà molti dei suoi.  Mastella aveva stretto la mano a Berlusconi all’atto della candidatura della moglie. Si vede che per lui la parola data non vale nulla. Mastella nel 2018 aveva promesso a Berlusconi lealtà e ha mentito. Sì, penso davvero che Mastella andrà all’inferno quando passerà a miglior vita", ha tuonato il forzista, che ha evidentemente maldigerito l'appoggio a De Luca da parte di Mastella. Che, dal suo canto, ha affermato: "Non si replica alle affermazioni squallide che denotano un profilo umano e morale perfido ed una grammatica politica da Suburra”. Altro che Dante, qui siamo all'antica Roma e alla fiction. Mi arrendo.