Fuori dal coroil commento di Enzo Spiezia

Hai preso il lievito per la pizza in casa? Andate al diavolo

I nostri comportamenti ed una politica inefficiente

hai preso il lievito per la pizza in casa andate al diavolo

De Luca c'è, il governo è lo stesso, l'isteria televisiva è affidata ai soliti conduttori. Non è cambiato alcunchè, siamo precipitati nuovamente all'indietro, come se nulla fosse accaduto. Urlano tutti, ognuno con il timbro che il ruolo gli assegna. Urla chi, trovandosi al volante di una Regione o del Paese, continua a fare annunci e ad autoincensarsi, e chi, stando all'opposizione, e non avendo ancora smaltito le scorie delle batoste elettorali, sostiene tutto e il contrario di tutto.

Questi ultimi sono gli stessi che gridano contro la “dittatura sanitaria” e ce l'hanno con il protagonismo dei governatori che, ovviamente, non appartengono alla loro fazione. La situazione è sotto gli occhi di tutti: abbiamo gettato nell'immondizia, trasformandoli in residui che non è neanche possibile riciclare, i sacrifici ai quali da marzo a maggio ci siamo sottoposti nella speranza che servissero ad arginare la pandemia da Coronavirus. Mesi nei quali sono stati massacrati la scuola, l'istruzione, il lavoro non garantito, l'impresa e la socialità.

Lo abbiamo fatto con comportamenti irresponsabili, alimentati da una comprensibile voglia di libertà e di menare le mani, ma anche da una comunicazione fuorviante. Che, pur ineccepibile, all'epoca, sotto un profilo rigorosamente scientifico – quanti guai ha combinato quella espressione di maggio (“Il virus è clinicamente morto”) -, è stata recepita da una parte dell'opinione pubblica come il via libera alle vecchie abitudini.

Ce le ricordiamo, eccome, le immagini delle spiagge e dei locali affollati, dei cosiddetti vip senza mascherina che ostentavano di saperla lunga, delle vacanze fatte, paradossalmente, all'estero, in un momento nel quale sarebbe invece stato necessario fornire ossigeno alla nostra economia. Abbiamo vissuto nell'incoscienza che tutto fosse finito magicamente, non ci siamo preoccupati di ciò che era stato facilmente previsto.

L'estate sarebbe dovuta servire ad attrezzarci, ad aumentare gli strumenti per mappare il contagio, ad incrementare, e non sulla carta, i posti letto negli ospedali, ad organizzare i trasporti: bus, metropolitane e pullman che la gente comune usa ogni giorno. E' stato fatto? Solo parzialmente, ed è davvero molto poco. E allora, perchè meravigliarsi di fronte alla crescita esponenziale dei casi di positività ed al ricorso all'arma più semplice, un nuovo lockdown?

De Luca l'ha proposto e sembra pronto ad adottarlo, altri governatori hanno scelto al momento una linea più soft. Un guazzabuglio che il referendum del 2016 avrebbe probabilmente eliminato, evitando conflitti tra Stato e Regioni, ma chi lo spiega a quanti allora si impegnarono, con risultati positivi, perchè fallisse? Tra loro ci sono coloro che ora strepitano a più non posso, compresi quelli che dicevano di combattere la Casta e ora sono diventati Casta. Inutile rinvangare il passato, il presente è nuovamente stracarico di incertezze e dubbi.

Non ne ha, evidentemente, la persona che ho incrociato. “Hai fatto la scorta di lievito per preparare la pizza in casa?”, mi ha chiesto, scherzando. L'ho fulminato con lo sguardo: vi prego, almeno questa risparmiatecela. Nel frattempo, andate al diavolo.