Piano paesaggistico e tutela delle acque, non ancora approvati

Intervento di Oreste Agosto amministrativista

La riflessione...

Salerno.  

Regione Campania “Piano paesaggistico e piano di tutela delle acque, ancora non approvati. Si pensa però alla riforma della legge urbanistica campana”.

L’azione legislativa ed amministrativa pianificatoria dell’ente regione appare quantomai lenta se non inesistente. Il codice ambientale e quello dei beni culturali sono di fatto disapplicati in regione Campania. Non è stato mai approvato il piano paesaggistico regionale, ai sensi del codice dei beni culturali, il cui obiettivo è tutelare uno dei territori più belli al mondo.

Senza l’approvazione dello strumento di tutela del bene costituzionalmente protetto dell’ambiente e del paesaggio, ogni altra azione regionale, oltrechè inopportuna, appare pericolosa per la conservazione dei detti valori. Sotto il profilo del codice dell’ambiente la Regione è del pari inadempiente perché non ha ancora approvato il Piano di tutela delle acque, nemmeno nel termine del 31.12.2016, fissato perentoriamente dal legislatore.

L’inadempimento è gravissimo vista la ricchezza d’acqua della Regione, risorsa strategica nazionale, fornita anche ad altre Regioni per il consumo umano.

L’omissione dell’obbligo legislativo, reiterato nel tempo, ha 2 impedito di prevenire ogni forma di contaminazione delle acque sotterranee e superficiali, da qualsiasi tipo di inquinamento, anche perché nel territorio regionale sono presenti acquiferi carsici, notoriamente molto vulnerabili all’inquinamento. La Regione avrebbe dovuto prioritariamente approvare i due piani, senza i quali alcuna azione amministrativa può essere seriamente programmata, senza incidere negativamente sul paesaggio, sull’ambiente ma anche sullo sviluppo economico e produttivo della regione.

Qualche giorno fa il governatore in un intervento pubblico ha ipotizzato una revisione della legislazione urbanistica regionale. Al riguardo non c’è alcun obbligo legislativo, anzi a mio avviso, senza la previa approvazione dei due piani obbligatori per legge, ogni altra riforma urbanistica sarebbe illegittima, soprattutto in una ottica derogatoria della normativa statale.

Come è noto, i piani paesaggistici innalzano il livello, singolo e/o complessivo, della protezione ambientale e, dunque, non sono strutturalmente idonei ad arrecare potenziali alterazioni dell'ambiente. Di converso, la normativa edilizio-urbanistica e la relativa strumentazione di pianificazione sono connotati da un maggiore impatto sul futuro sfruttamento edilizio del territorio. Non sembra quindi che l’obiettivo regionale sia quello di voler ridurre il consumo del suolo del nostro territorio. 

Redazione Sa