Allarme per la frutta campana: piante attaccate dal parassita

La "mosca orientale" trovata in 2 aree: al lavoro la task force regionale per evitare il contagio

Una nuova minaccia per le coltivazioni campane. L'unità regionale di coordinamento Fitosanitario della Campania, che coinvolge il Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II, l’Istituto per la Protezione sostenibile delle piante (IPSP) del Cnr con la sezione di Portici ed il CREA, è stata riscontrata la presenza, in due aree circoscritte della Campania, della “mosca orientale della frutta” (Oriental fruit fly), il cui nome scientifico è Bactrocera dorsalis.
Si tratta della prima segnalazione per l’Italia e l’Europa di questo parassita che non ha effetti sulla salute dell'uomo ma danneggia gravemente le colture ortofrutticole. In particolare, sono stati rinvenuti sette individui maschi adulti su due trappole collose attrattive installate in due aziende frutticole miste a Palma Campania, nel napoletano, e a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno a fronte delle dieci trappole collocate sul territorio regionale. 

"La Regione Campania ha ottemperato agli obblighi di legge notificando immediatamente il caso alla Commissione Europea e agli altri Stati Membri attraverso il Ministero delle Politiche Agricole - si legge nella nota di Palazzo Santa Lucia - . Secondo l’Ufficio Centrale Fitosanitario della Regione Campania, il parassita potrebbe essere giunto in Campania in seguito all’ingresso di frutti "non regolamentati" infestati provenienti dai Paesi terzi, dove la specie è presente, oppure attraverso frutti per consumo familiare nei bagagli a mano dei passeggeri".

La Bactrocera dorsalis ha la capacità di diffondersi velocemente in tutta la penisola grazie al suo elevato potenziale biotico (elevata riproduttività, breve ciclo vitale, numero elevato di generazioni per anno, rapida capacità di dispersione) e alla possibilità di sfruttare un'ampia gamma di ospiti.
La “Mosca orientale della frutta” potrebbe adattarsi ai nostri ambienti caratterizzati da clima tipicamente mediterraneo, anche se le temperature invernali potrebbero essere un fattore limitante alla sua diffusione. "Questo nuovo parassita è altamente invasivo perché in grado di attaccare un gran numero di colture da alto reddito di tipo frutticolo ed orticolo ed il suo ritrovamento potrebbe rischiare di compromettere le esportazioni di frutta italiana nei mercati internazionali", è l'allarme.

 La Regione Campania ha illustrato il ritrovamento del parassita nel corso della seduta del Comitato fitosanitario del Ministero delle Politiche Agricole svoltasi il 10 dicembre scorso e che ha visto la partecipazione della Commissione Europea in videoconferenza. Dal tavolo è emersa la necessità di approntare in tempi rapidissimi un piano d’azione che preveda una delimitazione delle aree interessate dai due ritrovamenti, il moltiplicarsi in modo esponenziale dei monitoraggi con trappole, la pianificazione di controlli di campo e magazzino e l’introduzione del divieto della movimentazione di frutti infestati da Bactrocera dorsalis. 

"Al fine di fronteggiare ed arginare la diffusione del parassita, nei prossimi giorni si terrà una riunione con i principali attori del comparto frutticolo ed orticolo (organizzazioni di categoria e produttori, ordini professionali), intensificare l’attività di controllo sull’intero territorio regionale ed avviare una capillare campagna di informazione presso gli operatori del settore - . La presenza di adulti o di frutti attaccati riconducibili alla Bactrocera dorsalis - conclude la nota stampa della Regione - devono essere tempestivamente segnalati al Servizio Fitosanitario Regionale all’indirizzo e-mail servizio.fitosanitario@regione.campania.it".