Coronavirus: Schiavone risponde alle accuse

"Ho dimostrato l'efficienza dei nostri mezzi. Non credo di aver violato la privacy di nessuno"

coronavirus schiavone risponde alle accuse
Salerno.  

"Ero fiero di avere ambulanze pronte per fronteggiare un'emergenza simile. C'erano 50 telefoni pronti a fare video, non credo di aver violato la privacy di nessuno, ma sono pronto a rispondere delle mie azioni in qualcunque sede". Risponde così alle accuse il presidente dell'Humanitas di Salerno, Roberto Schiavone. 

Una vicenda che potrebbe finire in un'aula del Tribunale, quella del 42enne di Postiglione, soccorso e trasportato al Cotugno di Napoli la scorsa settimana, per un sospetto caso di Coronavirus. Il giovane, dopo l'esito negativo del test, ha dichiarato di essere intenzionato a procedere per via legali contro Schiavone per "violazione della privacy", esponendolo alla gogna mediatica. 

Erano tanti i cittadini salernitani pronti, con lo smartphone in mano, ad immortalare il momento del trasferimento del giovane di Postiglione, dinanzi al Pronto Soccorso del Ruggi d'Aragona. Ad oggi, però, le accuse restano sul capo di Schiavone che ha voluto chiarire la sua versione della dell'accaduto. 

"Parlare di me fa notizia", racconta il presidente dell'Humanitas, "tanti colleghi ma anche le stesse forze dell'ordine, registrano video di momenti importanti della loro attività. Per me, quello era un momento importante. In italia ci sono solo tre ambulanze pronte e munite per fronteggiare questa emergenza. A Salerno l'Humanitas dispone di questi mezzi e per me era solo una dimostrazione. Non volevo riprendere il ragazzo e non l'ho fatto. Nel video non è riconoscibile il suo volto. Ho fatto il mio lavoro e per questo sono pronto a rispondere in qualunque sede".