Appello della Cisal a Ferraioli: Tavolo su vertenza Salerno

"Fermare l'emorragia dei posti di lavoro in provincia"

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Salerno.  

"Un tavolo permanente sulla "vertenza Salerno" che veda impegnati gli industriali, i sindacati confederali e i sindacati autonomi per fermare l'emorragia dei posti di lavoro in provincia". Questo l'appello che Gigi Vicinanza, componente nazionale della Cisal Metalmeccanici, fa al nuovo presidente di Confindustria Salerno, Antonio Ferraioli, eletto qualche giorno fa alla guida della direzione provinciale della Confederazione generale dell'industria italiana. "Finalmente, senza nulla togliere a chi lo ha preceduto, Confindustria Salerno ha un presidente che guarda all'Europa e non solo. La storia professionale di Ferraioli la conoscono tutti: la sua azienda è quotata in Borsa dal 1995, essendo così una delle poche realtà industriali salernitana a essere protagoniste negli uffici di Palazzo Mezzanotte. Il suo discorso d'insediamento mi ha colpito e mi lascia ben sperare. La sua azienda ha fatto del rispetto degli accordi sindacali il suo punto di forza. Per questo motivo, mi aspetto che i rappresentanti dei lavoratori possano essere interlocutori privilegiati per capire lo stato di salute dell'economia salernitana".
Per Vicinanza, dunque, bisogna creare un tavolo permanente sulla "vertenza Salerno" e lavorare insieme per porre un freno alla crisi economica accentuata dall'emergenza Covid. "Di "vertenza Salerno" si parla ormai da dieci anni, ma a volte qualcuno se ne dimentica - ha detto -. Ecco perché al presidente Ferraioli chiedo un confronto serrato con le organizzazioni sindacali, confederali e autonome, perché solo così si può lavorare bene per la nostra provincia. Ferraioli ha un ruolo importante da svolgere: gli voglio ricordare che nei primi 20 giorni del 2021 sono morte quattro persone  sul proprio posto di lavoro sul territorio salernitano. Ecco perché c'è bisogno di un confronto serio tra industriali e sindacati. Ferraioli, a mio avviso, è la persona giusta per aprire una stagione nuova: quella del dialogo".