Il filo Putin Orsini tra i giovani del Giffoni film: "E Lavrov quando c'è?"

Divide l'annunciata partecipazione del saggista e studioso di terrorismo internazionale al festival

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Claudio Gubitosi, con un lungo post, spiega "che chi parla non sa cosa sia Giffoni". "In 52 anni - dice - non ho mai deluso ne' i miei ragazzi ne' i loro genitori"

Giffoni Valle Piana.  

C'e' chi la butta sull'ironia ("e Lavrov quando c'e'"?) e chi, come Guido Crosetto, ne fa un caso politico ("dopo le Bimbe di Conte - ironizza l'esponente di FdI - ecco i Bambini di Orsini"). Fatto sta che l'annunciata partecipazione di Alessandro Orsini, saggista e studioso di terrorismo internazionale noto per le sue posizioni considerate filorusse, al prossimo festival del cinema per ragazzi di Giffoni ha suscitato un vespaio di polemiche.

Innanzi tutto tra gli amanti del festival per i piu' giovani, unico nel suo genere in tutto il mondo, che hanno preso d'assalto i social della manifestazione criticando la scelta di invitare, tra star del cinema e personaggi dello spettacolo, anche l'esperto politologo diventato un star del piccolo schermo in occasione del conflitto russo-ucraino.

L'annuncio degli organizzatori

D'altra parte l'annuncio degli organizzatori in pompa magna non poteva passare inosservato: "E' docente di sociologia del terrorismo alla Luiss - si legge sulla pagina social del festival - inoltre ha fondato e diretto l'Osservatorio sulla sicurezza internazionale. A Giffoni incontrera' i ragazzi della sezione Impact! Siamo sicuri regalera' loro delle nozioni molto interessanti".

Ne segue una cascata di commenti, oltre 500 in poche ore, perlopiu' di carattere negativo.

"Lezioni filoputiniane al Festival di Giffoni, ci mancava" scrive un utente. "Pure a Giffoni? Ma che vergogna", fa eco un altro che parla di "festival dell'indottrinamento". Ma tra tanti che attaccano la scelta del patron Gubitosi c'e' anche chi prende le distanze dalle critiche a approva la scelta. "Ottima scelta - scrive un follower in dissenso dal coro -. Ascoltare opinioni e analisi diverse da quelle rappresentate su gran parte dei media e' educativo, in tal modo il pensiero critico si rafforza. Certo e' piu' comodo adagiarsi e ascoltare solo un punto di vista".

Sul fronte politico va giu' duro Guido Crosetto: "Nati come festival del cinema per ragazzi e finiti a luogo di parte. Complimenti per essere riusciti a rovinare una stupenda idea".

Ai giovani giurati del festival - oggi salutati all'Angelus da papa Francesco - si rivolge il fondatore della rassegna campana che prendera' il via il 21 luglio, Claudio Gubitosi, con un lungo post, spiegando "che chi parla non sa cosa sia Giffoni".

"In 52 anni - dice - non ho mai deluso ne' i miei ragazzi ne' i loro genitori", spiega. E aggiunge: "Tutti pretendono di sostituirsi a questa straordinaria gioventu', parlando per loro senza per questo averne la titolarita'. Come si fa a dire, oggi, che questi giovani vengono influenzati? Non ho voluto conduttori: sono loro, sul palco, gli assoluti protagonisti. Senza filtri, con la qualita' della loro comunicazione, sono liberi di dire, pensare, dissentire, condividere le proprie visioni con gli oltre 250 ospiti che incontreranno e con cui dibatteranno di cinema, imprenditoria, giornalismo, scienza, politica, letteratura, arte, spettacolo, sport, cultura. Non credo di dover aggiungere altro. Ho letto tanti commenti, spero di aver portato chiarezza".