In manette gli specialisti dei furti di pannelli solari

Così agiva la banda in Italia e all'estero: un traffico da circa otto milioni di euro

Arrestate 90 persone: 36 residenti tra la Piana del Sele e l'Agro Nocerino Sarnese

Rubavano pannelli solari per poi venderli nuovamente in Marocco. “Raggio di Sole” è il nome dell'operazione messa a segno dai carabinieri di Livorno, con il supporto degli uomini del reparto territoriale di Nocera Inferiore.

Sgominata una banda che agiva su tutto il territorio nazionale. Sono scattate le manette nei confronti di 90 persone in Italia e all'estero, tutte marocchine, di cui 36 residenti tra la Piana del Sele e l'Agro Nocerino Sarnese. Per tutti l'accusa è di associazione a delinquere finalizzata al furto e alla commercializzazione di pannelli solari.

6 mila i pannelli recuperati, per un valore di circa tre milioni di euro, ma quelli rubati sono più del doppio. Un traffico illegale che avrebbe fruttato circa otto milioni di euro.

I malviventi hanno agito in 15 province di 10 regioni (Livorno, Pisa, Asti, Bari, Campobasso, Cuneo, Frosinone, Lecce, Pescara, Potenza, Salerno, Taranto, Terni, Verona, Viterbo).

L'indagine dei carabinieri si è avvalsa della collaborazione con le forze di polizia di Francia, Spagna e Marocco, attivate tramite il canale Interpol.

I pannelli venivano sottratti dall'organizzazione a ditte e privati di diverse province d’Italia.

L’indagine, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Livorno,dopo quattro furti di pannelli solari tra le province di Livorno e Pisa, avvenuti tra il 25 marzo ed il 7 aprile 2016. Tutti realizzati con lo stesso metodo. Si è così potuto ipotizzare che gli autori fossero gli stessi e che avessero competenze specifiche in quel settore merceologico, nonché capacità logistiche ed organizzative adeguate per il trasferimento della particolare ed ingombrante refurtiva.

Così il nucleo investigativo ha individuato 10 batterie operative.

I colpi avvenivano sulla base di modalità predefinite, pianificate nei minimi dettagli e ripetute secondo uno schema tipico. I pannelli erano destinati ad essere rivenduti sul mercato marocchino a gruppi organizzati di acquirenti connazionali che ne commissionavano la fornitura.

Dopo il furto, i moduli venivano trasferiti in Marocco, nascosti a bordo di furgoni. Il tragitto più frequente era quello che attraversa la frontiera di Ventimiglia per il successivo imbarco da Sète, cittadina della Linguadoca-Rossiglione, dove si trova il secondo porto più importante del Mediterraneo francese, da dove partono navi anche per il Nord-Africa.

Dopo i primi arresti di trasportatori dell’organizzazione ed il recupero di numerosi pannelli solari, rubati in Italia su questa rotta, da parte della polizia nazionale francese su attivazione del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Livorno, l'organizzazione ha poi cambiato tragitto, prolungando il trasporto via terra fino ai porti spagnoli di Barcellona, Almerìa, Motril e Algeciras. Le destinazioni erano prevalentemente Tangeri e Nador.

S.B.