Truffe sulle assicurazioni, 66 indagati tra Salerno e Napoli

Nel mirino non solo le società rca, ma anche il sistema sanitario nazionale

Si vedevano recapitare a casa lettere dalle assicurazoni per incidenti stradali, ma anche multe, per auto che non avevano e di cui non sapevano nemmeno l'esistenza. Cittadini ignari di essere finiti nel mirino di un sodalizio criminale specializzato - secondo la procura di Lagonegro ed i carabinieri di Sala Consilina - nelle truffe alle assicurazioni e al sistema sanitario nazionale. Sono 66 le persone alle quali sono stati notificati 66 avvisi di conclusione indagini, nell'ambito dell'operazione "Crash" tra le province di Salerno, Napoli e Firenze.

L'inchiesta ha preso il via dopo le denunce di alcune vittime di truffe residenti nel Vallo di Diano dal 2013 al 2015: ai carabinieri hanno raccontat di aver ricevuto notifiche di incidenti stradali e multe per vetture non di proprietà e per le quali non avevano mai stipulato un contratto assicurativo. I carabinieri di Sala Consilina, attraverso vari accertamenti presso alcune agenzie assicurative tra il Vallo di Diano e la Lombardia, hanno portato alla luce quello che ritengono sia una vera e propria associazione per delinquere, composta da tre agenti assicurativi di un’agenzia con sede ad Atena Lucana. Erano loro, secondo la ricostruzione degli inquirenti, a generare falsi passaggi di proprietà di veicoli o falsi contratti di permuta/conto vendita di autovetture, intestandoli a persone ignare: le vittime venivano scelte tra i clienti dell’agenzia assicurativa con le classi di merito più basse e, quindi, economicamente più vantaggiose.

Successivamente venivano emesse valide polizze per i clienti compiacenti - per lo più cittadini residenti nelle province di Napoli, dell’agro Nocerino-Sarnese nonché dell’area della Piana del Sele, aree aventi costi assicurativi più alti – i quali acquistavano polizze emesse sulle targhe delle loro autovetture, a nome di terzi ignari, così da risultare coperti sia in caso di sinistri stradali che nei controlli di polizia, ottenendo contestualmente un risparmio sui costi assicurativi. L'agenzia di Atena Lucana si appoggiava ad un nota società del settore con sede a Milano, parte offesa della truffa.

Decine e decine i contratti assicurativi fasulli, ma il sospetto è che il giro fosse in realtà ben più ampio di quello già venuto alla luce e dal valore di circa 300mila euro. La truffa al sistema nazionale arrivava invece dalle “tariffe agevolate”, versando in forma inferiore il dovuto “contributo SSN da maggiorazione” (circa l’11% sulle polizze per responsabilità civile) al SSN, nell’apposito fondo compensativo dei costi sostenuti per assistere le persone vittime di incidenti stradali.

GbL