"Furbetti" prosciolti: ora restituire la dignità ai lavoratori

Il provvedimento del gup sull'utilizzo del badge all'ospedale "Ruggi". Parla l'avvocato Sarno

Si aprono nuove prospettive investigative dopo il blitz di Procura e Guardia di finanza che vede coinvolti circa 800 dipendenti dell'ospedale salernitano, finiti nel mirino dell'operazione "Just in time"

Salerno.  

«Dopo le risposte di pancia, ora forse si può restituire dignità ai lavoratori ingiustamente accusati di ogni nefandezza e anche all’azienda ospedaliera universitaria, che sembrava essere un esempio nazionale negativo». Così l’avvocato Michele Sarno, uno dei legali impegnati nei procedimenti giudiziari per i cosiddetti “furbetti del cartellino” dell’ospedale “Ruggi d’Aragona” di Salerno.

Un commento che arriva all’indomani della decisione del giudice per l’udienza preliminare Piero Indinnimeo di prosciogliere 22 dipendenti – fra cui anche alcuni medici – ai quali si contestava di aver barato sull’utilizzo del badge aziendale. Il provvedimento, che di fatto derubrica la vicenda, può dunque fare da apripista anche per le sentenze a venire. Anche perché, come si ricorderà, sono circa 800 i dipendenti indagati finiti nel mirino di Procura e Guardia di finanza di Salerno.

L’operazione “just in time” aveva scoperchiato quello che pm e fiamme gialle ritenevano un vero e proprio “sistema” truffaldino ai danni dello Stato, attraverso l’utilizzo disinvolto del badge marcatempo. L’inchiesta aveva ben presto superato anche i confini locali, finendo alla ribalta delle cronache nazionali.

Dopo il blitz della procura – che aveva portato, fra l’altro, l’ex direttore generale Nicola Cantone ad installare un registro di impronte digitali – l’immagine dell’azienda ospedaliera universitaria ne è uscita piuttosto malconcia. Ora, la decisione del gup potrebbe derubricare l’intera inchiesta. Almeno, questa è l’aspettative dei legali degli imputati, come ha sottolineato l’avvocato Michele Sarno in questa intervista andata in onda sul canale 696.

Insomma, le prossime settimane saranno decisive anche per capire che direzione prenderà l'inchiesta. Non è escluso che la Procura, alla luce del provvedimento del gup, possa immaginare richiesta diverse nei confronti di dipendenti, medici e primari finiti nel mirino dell'inchiesta sui presunti furbetti del cartellino del Ruggi d'Aragona.

Redazione Salerno