Sequestrata una fabbrica di ceramica, due denunciati

Smaltiva resti della lavorazione in una discarica abusiva

Castel San Giorgio.  

Sequestrata una fabbrica di ceramica a Castel San Giorgio, denunciati gli amministratori. Il blitz della polizia locale ha permesso di scoprire che i prodotti della lavorazione venivano smaltiti in una discarica abusiva di circa seimila metri quadrati. L'intervento in un complesso industriale dedito alla produzione, smaltatura di mattonelle e altri prodotti in ceramica. Gli agenti, al comando del capitano Marco Inverso, hanno proceduto al sequestro giudiziario per inquinamento ambientale dell'intero stabilimento e interdetto l'esercizio delle attività a due società specializzate nella produzione di manufatti in ceramica.

L’operazione era partita già da alcune settimane con verifiche, sopralluoghi e monitoraggio di tutte le aree interessate. Le complesse indagini dei caschi bianchi hanno permesso di individuare una discarica di seimila metri quadri appartenente alle aziende di ceramica, e situata all’esterno del perimetro dello stabilimento, dove venivano depositati, senza alcun trattamento e senza il rispetto delle leggi in materia di inquinamento, rifiuti provenienti da scarti di lavorazioni, imballaggi e una grossa quantità di fanghi residui della lavorazione. Gli amministratori delle due società in attività nell’area, sono stati denunciati  in stato di libertà per “gestione non autorizzata di rifiuti speciali pericolosi e non” Anche lo stabilimento è stato ispezionato, verificate le autorizzazioni, poi l’intero opificio è stato sottoposto a sequestro.

Il sindaco di Castel San Giorgio Paola Lanzara ha espresso la sua soddisfazione per l'operazione. “Grazie all’opera incessante della polizia locale stiamo cercando di ristabilire il corretto rispetto del territorio specie per quei rifiuti che necessitano di trattamenti speciali prima di essere inviati in discarica. L’emergenza ambientale è una delle nostre priorità amministrative e le operazioni messe a segno negli ultimi tempi dimostrano come si possa colpire chi inquina applicando la tolleranza zero, ma trasmettono principalmente il senso che è finita l’era dell’impunità per coloro che non rispettano l’ambiente mettendo a rischio la salute di tutti i cittadini”.

S.B.