Processo Fonderie Pisano, gli imputati chiedono l'abbreviato

Nell'udienza di oggi ammesse 46 parti civili.

Salerno.  

Fonderie Pisano: tutti gli imputati hanno chiesto di essere processati con il rito dell’abbreviato. La richiesta è stata avanzata ed ammessa nel corso dell’udienza svoltasi, questa mattina, dinanzi al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Salerno, Mariella Zambrano. Nel corso dell’udienza sono state anche ammesse 46 parti civili.  Dinanzi al Gup sono comparsi: Guido, Ugo e Renato Pisano, consiglieri di amministrazione e co-amministratori delle Fonderie Pisano spa, Ciro Pisano, direttore tecnico delle Fonderie, Antonio Setaro, direttore del settore provinciale di Salerno Ecologia, Tutela dell'Ambiente, Disinquinamento, Protezione Civile della Regione Campania e sottoscrittore del decreto dirigenziale del 2012 di rilascio dell'Autorizzazione Integrate Ambientale alle Fonderie Pisano e Luca Fossati, tecnico di parte redattore della relazione tecnica allegata all'istanza di rilascio dell'Aia del primo agosto del 2011. Fossati e Setaro, secondo l'impianto accusatorio, avrebbero procurato ai titolari delle Fonderie Pisano un ingiusto vantaggio patrimoniale rilasciando il decreto Aia del 2012, ritenuto dagli inquirenti sia "illegittimo", sia "perche' fondato su documenti contenenti false attestazioni". Guido, Renato, Ciro e Ugo Pisano, secondo la ricostruzione dei tre sostituti procuratori Mariacarmela Polito, Silvio Marco Guarriello e Carlo Rinaldi, sarebbero responsabili di illeciti, per lo più, di tipo ambientale. Tra questi, il superamento dei valori limite di emissione; lo scarico di acque reflue industriali nel fiume Irno; lo smaltimento illecito di rifiuti speciali, pericolosi e non; l'emissione in atmosfera in assenza dell'Aia; la diffusione in atmosfera di emissioni nauseabonde; la mancata richiesta di rilascio del certificato di prevenzione incendi Tra le parti civili ammesse, il ministero dell'Ambiente e i Comuni di Salerno, Baronissi e Pellezzano, oltre a diverse associazioni, tra le quali il Codacons che, attraverso l'avvocato Matteo Marchetti, sottolinea "il lavoro importante svolto dal Codacons che, fin da subito, si è mobilitato per permettere ai cittadini la difesa dei loro diritti". Marchetti ha anche aggiunto come "la costituzione di 46 parti civili è stato un considerevole passo in avanti che, ci auguriamo, servirà ad accertare le eventuali responsabilità degli imputati e a far luce su questo grave caso di inquinamento ambientale, da noi ampiamente denunciato". L'associazione e comitato “Salute e Vita” che si batte, da anni, per la delocalizzazione delle Fonderie evidenzia il dover "constatare, con amarezza, che oggi, ultimo giorno utile per formalizzare la costituzione di parte civile da parte della Regione Campania e nonostante le rassicurazioni del vice presidente nonchè assessore regionale all'Ambiente Bonavitacola, il presidente De Luca ha perso l'occasione di schierarsi dalla parte della popolazione avvelenata dalle Fonderie Pisano. Sottolineiamo che si tratta dell'unico ente della filiera istituzionale che non si è schierato". Il presidente di 'Salute e Vita', Lorenzo Forte, auspica di "avere giustizia, con una condanna degli imputati" perchè "vogliamo avere il diritto a vivere e a respirare un'aria pulita". Il processo, stando alla calendarizzazione del giudice, dovrebbe concludersi il 14 gennaio del prossimo anno, con la pronuncia del gup.