Processo Crescent, ricorso in Appello dopo le assoluzioni

Comitato e Italia Nostra contestano la decisione dei giudici: "Ma confidiamo nella giustizia"

Salerno.  

Si preannuncia un altro round, l'ennesimo, di una battaglia giudiziaria destinata ad andare avanti. Italia Nostra e Comitato No Crescent hanno infatti depositato gli appelli contro la sentenza emessa dalla seconda sezione del tribunale penale di Salerno. "Una sentenza assolutamente non condivisibile, sia in ordine alle assoluzioni di tutti gli imputati, sia in riferimento al reato di lottizzazione abusiva", la contestazione mossa dai vertici delle due associazioni attraverso i legali Giuseppe Della Monica e Oreste Agosto. 

Impugnati dai ricorrenti tutti i capi della sentenza di primo grado, esclusi quelli per i quali si è dichiarata la prescrizione. "E’ stato richiesto alla Corte di Appello di affermare la penale responsabilita degli imputati e la condanna al risarcimento dei danni in favore delle costituite parti civili. Il diritto urbanistico - hanno ribadito Italia Nostra e Comitato No Crescent attraverso l'avvocato Oreste Agosto - si fonda su norme e parametri certi e verificabili. Il tribunale ha dato una interpretazione “elastica” e derogabile di norme cogenti e tassative. Le perizie del consulente tecnico delle associazioni e la documentazione acquisita nel processo - continua il legale -, non sono state superate dalle argomentazioni del tribunale. Non si poteva non considerare che il comparto edificatorio si realizza su un’area di demanio marittimo ed idrico di oltre 20 mila mq, mai interessata da un procedimento di sdemanializzazione, che sono solo nella disponibilita` temporanea del Comune di Salerno attuatore del progetto, ne´ che per la realizzazione della inopportuna manovra urbanistica sull’area di Santa Teresa, sia stato deviato abusivamente il torrente Fusandola".

Insomma, per i ricorrenti ci sono elementi che devono essere rivisti dai giudici in Corte d'Appello: "Un caso piu` unico che raro di lottizzazione abusiva realizzata dallo stesso ente pubblico che aveva il dovere di gestire e controllare il proprio territorio, in conformita` alla legge, ed invece ha causato anche reati ambientali che sono al vaglio della magistratura penale in nuovi procedimenti. Confidiamo nella giustizia", concludono i firmatari.