La mappa della criminalità in provincia di Salerno

"Cilento e Vallo di Diano luoghi preferiti di latitanza dai camorristi"

la mappa della criminalita in provincia di salerno
Salerno.  

Sono tre le macro-aree delineate nella mappatura della criminalità in provincia di Salerno effettuata dai carabinieri del comando provinciale e illustrata questa mattina dalla presidente della Corte d'Appello, Iside Russo durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario. “La provincia di Salerno è caratterizzata da livelli di delittuosità che interessano il territorio in maniera disomogenea sia dal punto di vista quantitativo che strutturale, con un'incidenza differente a seconda delle aree geografiche”, si legge nella relazione sull'amministrazione della giustizia nel distretto della Corte di Appello di Salerno, nella quale si evidenzia anche come la provincia risenta delle infiltrazioni provenienti dalle province di Napoli e Caserta oltre che dalla vicina Calabria. Le aree più sensibili dal punto di vista della criminalità sono l'Agro Nocerino Sarnese e la Piana del Sele ma anche altre zone presentano particolari criticità.

L'Agro Nocerino Sarnese, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, è tradizionalmente influenzato dalla limitrofa area vesuviana ed è storicamente "più permeato dalla presenza di consorterie criminali di tipo camorristico, dedite principalmente allo spaccio di sostanze stupefacenti e ai reati contro il patrimonio (estorsioni, usura e rapine)". Molto significative sono anche le le attività delinquenziali riconducibili alla criminalità comune quali furti e rapine, truffe e spaccio.

La seconda area comprende Salerno, i Picentini, la Valle dell'Irno e la Piana del Sele. Una zona caratterizzata da “un'estrema fluidità degli equilibri e delle dinamiche dei gruppi presenti, nonché da una criminalità di tipo predatorio in graduale aumento”. In questa fascia viene inserita anche la città di Cava De Tirreni, caratterizzata da un buon livello socio economico, “in cui si registra una presenza sempre più evidente di gruppi criminali organizzati sia con riferimento allo spaccio che in relazione a racket e usura”.

La terza macro-area comprende la Costiera Amalfitana, il Cilento e il Vallo di Diano, zone molto estese e rinomate località turistiche marittime e montane. Questi territori sono caratterizzati “da una contenuta attività della delinquenza comune e una latente presenza di organizzazioni criminali attive nel settore degli appalti per la realizzazione di opere pubbliche. In particolar modo il Cilento e il Vallo di Diano - oltre che essere luoghi preferiti di latitanza dai camorristi napoletani e casertani - negli ultimi anni stanno emergendo per il riciclaggio e il reimpiego di ingenti somme di denaro di provenienza illecita, investite in loco da sodalizi “esogeni” provenienti dall'area napoletana; la monopolizzazione delle attività commerciali e del traffico di sostanze stupefacenti da parte di consorterie 'ndranghetiste, che hanno esteso in loco la loro influenza tramite pregiudicati locali”.