Sequestrato, pestato e denudato: arrestato un 36enne

L'uomo è finito in carcere per un'aggressione avvenuta nello scorso mese di novembre

sequestrato pestato e denudato arrestato un 36enne
Montecorvino Rovella.  

I carabinieri lo trovarono in strada nudo e con diverse ferite al volto. A distanza di mesi da quell'episodio, i militari della compagnia di Battipaglia sono riusciti a ricostruire quanto accaduto, arrestando un 36enne di Montecorvino Rovella, ritenuto responsabile di sequestro di persona, lesioni aggravate e rapina ai danni di un 43enne di Pontecagnano Faiano già noto alle forze dell'ordine.

Le indagini erano state avviate lo scorso 24 novembre dopo che i carabinieri della stazione di Giffoni Valle Piana, allertati telefonicamente, avevano rinvenuto la vittima nei pressi di un poligono di tiro, denudata e con evidenti segni di tumefazione al viso. Il 43enne, soccorso e medicato all'ospedale di Salerno, riportò una prognosi di venti giorni per trauma contusivo con varie fratture facciali. Ascoltato dai carabinieri, l'uomo riferì di essere stato oggetto, la sera precedente, di una aggressione da parte di tre-quattro persone, di cui non era in grado di fornire elementi per l’identificazione se non quello che alcuni di loro avevano un accento straniero. Il 43enne raccontò di essere stato sorpreso alle spalle mentre camminava a piedi in via Picentia a Pontecagnano Faiano dove iniziò il pestaggio con calci e pugni. Poi fu rinchiuso in un'auto e trasportato nella zona del poligono dove fu denudato, pestato a sangue e abbandonato dopo essere stato derubato degli indumenti, degli effetti personali e del suo cellulare.

Dalle telecamere di videosorveglianza del poligono di tiro è stato possibile risalire all'auto utilizzata dai malviventi, una Mercedes ML 270 di colore grigio. Elemento che ha permesso di risalire all'identità del 36enne, proprietario ed utilizzatore del veicolo che fu sequestrato dai carabinieri la sera successiva. Il rinvenimento di tracce ematiche nel portabagagli ha consentito di estrapolare un profilo genetico concordante con quello della vittima del pestaggio. All'indomani dell'aggressione, tra l'altro, vi era stato un tentativo di lavare la tappezzeria dell'auto. Una serie di elementi che hanno portato all'esecuzione della misura cautelare in carcere per il 36enne. Proseguono le indagini per l’individuazione dei complici e per ricostruire il movente dell'aggressione.