Processo coop a Salerno: intercettazioni inutilizzabili, svolta per Savastano

Esulta l'avvocato difensore Annunziata: “Venuto meno uno dei principali strumenti dell'accusa"

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Salerno.  

Svolta nel processo sul “sistema Salerno” che vede imputati l’ex assessore alle politiche sociali del Comune di Salerno e consigliere regionale Nino Savastano, difeso dagli avvocati De Caro e Annunziata, e l’imprenditore Vittorio Zoccola, assistito dagli avvocati Della Monica e Manzi, e considerato il ras delle cooperative sociali, entrambi accusati di corruzione elettorale e di turbativa della scelta del contraente per un appalto sulla manutenzione del verde pubblico.

Il giudice ha dichiarato inutilizzabile una buona parte delle intercettazioni ambientali per “una errata interpretazione della disciplina transitoria”. In sostanza, in quel momento storico, la disciplina vigente non consentiva che le intercettazioni fossero effettuate con captatori informatici, o trojan, all’interno del cellulare, fatta eccezione per i reati commessi dai pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione.

Viene meno uno dei punti fondamentali dell’accusa. Bisognerà ora valutare quante e quali captazioni sono ancora utilizzabili nel corso del dibattimento.

“Il che significa che, adesso, il processo si modifica il tutta la sua struttura portante”, ha sottolineato l'avvocato difensore dell’ex consigliere regionale, Giovanni Annunziata. Dopo aver subito 9 mesi di arresti domiciliari, la posizione di Savastano prende un orientamento particolarmente favorevole.

“Stiamo sostenendo, da più di un anno, che la condotta di Savastano, a giudizio di una difesa attenta, lascia grossi spazi all’ipotesi di assoluzione. E’ stato indagato e trattenuto agli arresti domiciliari per 9 mesi sulla base di una serie di elementi che, sin dalle battute iniziali, hanno mostrato dei tentennamenti. Al di là delle intercettazioni, a Savastano viene contestata una condotta che giuridicamente "non chiude". Gli viene contestato inizialmente il reato di turbata libertà della scelta del contraente, ma nella fase antecedente alle delibere. Ed in quel contesto viene richiesta ed ottenuta l’intercettazione. Nasce poi l’ipotesi di corruzione, che non trova riscontro nei fatti”. Per gli avvocati del consigliere regionale: "Savastano è totalmente estraneo alle accuse di corruzione. Venute meno le intercettazioni, che hanno rappresentato il sostegno della misura cautelare e la base dell’imputazione, le aspettative sul processo aumentano notevolmente”, la chiosa del legale Annunziata.