VIDEO|26 - come in mare così in terra. Un palco per il ricordo

Grande successo per la rappresentazione in memoria delle 26 giovani migranti nigeriane morte

Oltre mille persone all'Augusteo, il ricavato allo sportello antiviolenza del Ruggi D'Aragona

Salerno.  

“Chi ha raggiunto l'Europa dice che lì l'acqua ce l'hanno in casa, tutto il giorno e tutti i giorni. Addirittura la sprecano, senza dover conservare anche una sola preziosa goccia. A me pare un sogno, ma io ho sete. Ho sete di vivere una vita degna di questo nome”. Parole in prosa lette da 26 giornaliste e scritte da altrettanti colleghi e colleghe. Sono i versi e le emozioni che hanno illuminato ieri il nero del Teatro Augusteo, a Salerno. Un lavoro corale, accurato, appassionato.

Per una volta non dietro le quinte, ma sul palco. Ci hanno messo la faccia i 55 cronisti che hanno dato vita alla rappresentazione “26 – come in mare così in terra”, promossa dall'Ordine dei Giornalisti della Campania con il patrocinio del comune di Salerno. L'opera collettiva prende spunto dal più tragico sbarco che la città ricordi, quello del 5 novembre del 2017, quando insieme ai migranti, giunsero anche i cadaveri di 26 ragazze nigeriane, recuperati in mare tra la Libia e L'Italia. Giovanissime che hanno affidato il proprio futuro e i propri desideri al mare che non le ha però ricambiate.

Un fatto di cronaca che ha toccato anche chi “per mestiere” ha a che fare con la morte tutti i giorni. Da qui l'idea di dar vita a uno spettacolo che lasciasse un segno nella memoria collettiva e avesse però anche un'utilità sociale. Un grande successo, da tutto esaurito, che ha permesso di raccogliere quasi 5mila euro che andranno a sostegno dello Sportello di Ascolto - Centro Antiviolenza di Genere "Artemisia", del pronto soccorso dell'ospedale cittadino San Giovanni di Dio e Ruggi D'Aragona. Lo sportello, inaugurato nel maggio del 2017 è un supporto per le persone vittime di abusi gestito da ginecologi, psicologi e ostetriche.

La sua istituzione rientra nelle azioni previste dal protocollo d'Intesa con la Corte d'Appello di Salerno finalizzato alla promozione di strategie per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza di genere.

Un aiuto alle donne in memoria di altre giovani donne che questa occasione di cambiare vita non l'hanno purtroppo avuta. Un messaggio lanciato in versi, da chi è abituato a scrivere per lavoro e accompagnato da dodici danzatori che si sono mossi sulle musiche composte dal celebre chitarrista salernitano Max Maffia.

I 26 brevi monologhi, presto verranno pubblicati, lo ha annunciato ieri il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, presente in sala. Per lasciare ancora una traccia.

“Buio e freddo. Mi prende a schiaffi anche l'onda. Minuti e ore e giorni, tesa, raggomitolata, mi aggrappo a un polpaccio fradicio. Non lo so chi sei. Ho un piede nello stomaco. Due gomiti diversi sui seni. Non c'è spazio..”.

Sara Botte